Essere Perfezionisti Vi Impedisce Di Raggiungere Buoni Risultati

psicologo italiano a londra
psicologo italiano a londra

Che cosa succede oggi? Se scuoti ancora di più la testa, si staccherà!

Edo. Sai che ho lavorato tantissimo a questo progetto. Mesi, anni, tutti i giorni, ma ancora non credo sia pronto.

Cosa manca?

Non è perfetto.

Ok, cosa lo renderebbe perfetto?

Deve essere inattaccabile. Non ci devono essere falle, o errori. Perfetto insomma. Nessuno lo può criticare.

Parli del tuo progetto o parli di te stess*?

In una situazione come quella del dialogo qui sopra, si può percepire del perfezionismo. 

Vi capita mai? Di avere un progetto o un qualcosa su cui state lavorando da un bel po’, che è praticamente pronto ma voi trovate dei difetti microscopici che nessun altro vede?

Ecco, forse anche voi avete un piccolo perfezionista interiore che sta dirigendo la vostra mente e vi spinge a ruminare e soprattutto, limita il vostro agire.

Tranquilli, è normale! C’è in tutti noi –  si, io compreso!

Da Dove Arriva Il Perfezionismo?

Partendo dal presupposto che il perfezionismo è un fenomeno complesso e radicato nei nostri comportamenti, il perfezionismo di cui parliamo in questo articolo, è quello che nasce da uno stile ipercritico e intollerante verso gli errori.

Non è connesso alla qualità, ma nasconde la paura di sbagliare e di essere mal giudicati. 

Il Perfezionismo è Controproducente

Un po’ di perfezionismo ci spinge a volerci migliorare. A fare le cose un po’ meglio di prima. Però, iniziano a esserci dei problemi nel momento in cui questo comportamento ci limita.

La paura del non essere perfetti, ci impedisce di andare avanti. Nel vero senso della parola. Restiamo fermi nello stesso punto perchè non ci mettiamo in gioco.

Per crescere, per migliorare in generale, abbiamo bisogno di feedback,  che arrivano dall’esterno, in risposta a quello che abbiamo creato.

Vi faccio un esempio: Se non pubblicate quel post, non condividete quel video o non rilasciate un progetto per paura di essere criticati, non saprete mai quanto buono sia in realtà e non saprete nemmeno mai in che cosa è effettivamente possibile migliorare. 

In questo senso si può dire che la perfezione vi limiti nel raggiungere un risultato migliore del precedente. 

Suona come una fregatura, no? Come se andassi al supermercato e ci fosse un “paghi quattro, compri uno”… Non è un grande investimento, giusto?

Come Silenziare il Perfezionista interiore

Detto ciò, voglio darvi alcuni suggerimenti per evitare di restare immobilizzati dalla paura:

Datevi obiettivi realistici

Le mete, gli obiettivi che ci diamo sul lavoro e nella vita devono essere raggiungibili. Mete impossibili da raggiungere sono garanzia di infelicità. 

Cominciate a chiedervi che cosa sia realistico per voi. Un obiettivo per essere realistico in linea di massima dovrebbe essere coerente con la situazione da cui partite e con il vostro stato mentale (o mindset). 

Per esempio: mi sono rotto un piede, un obiettivo realistico sarebbe “voglio tornare a muovermi liberamente in un mese”, uno meno realistico è “voglio fare una maratona settimana prossima”. Insomma, siate buoni giudici di voi stessi.

Azione, Non ProcrastinAzione

Altra tendenza legata al perfezionismo è quella di rimandare per la paura di non farcela, di non raggiungere l’obiettivo prefissato (come il nostro paziente nel dialogo iniziale). Quindi di fallire.

Cercate di bypassare questo passo con un’azione. Anche se piccola, ma fate qualcosa per portarvi più vicino al vostro obiettivo. Porsi dei mini obiettivi da svolgere ogni giorno aiuta moltissimo in questo caso.

Per tornare all’esempio del piede rotto: un mini obiettivo potrebbe essere quello di fare pochi esercizi di fisioterapia ogni giorno. Un passo alla volta, insomma (no pun intended).

Ascoltate Le Vostre Emozioni Quando Sentite La Voce Critica

Che cosa succede dentro di voi quando il perfezionista vi parla?  Un eccesso di insoddisfazione deve accendere un campanello d’allarme e far riflettere sul proprio atteggiamento attorno al tema del fallimento.

Capire da dove ha origine questa paura vi aiuterà a superarla. Spesso facciamo fatica a guardarci dentro da soli, ed è infatti qui che entrano in gioco figure professionali come la mia, fondamentali quando si cerca di stabilire un cambiamento duraturo.

Conclusione

Il punto della vita non è quello di raggiungere la perfezione (che sappiamo già non esiste!) ma quello di continuare a crescere, progredire e imparare. 

Senza errori, non si impara e se non ci si mette in gioco, come facciamo a sbagliare e di conseguenza a imparare?

Le cose che avete, i progetti su cui avete lavorato tanto, sono pronti. Sono buoni abbastanza per essere pubblicati. È il feedback che vi serve per migliorare e per migliorarvi. 

Siete pronti, andate e sbagliate imparate!

Vuoi Che I Tuoi Cambiamenti Durino Nel Tempo?

psicogolo italiano a londra

Vuoi Che I Tuoi Cambiamenti Durino Nel Tempo?

Ecco l’errore numero uno da evitare

Edo, è già Gennaio (help!) e ho cosi tante cose su cui concentrarmi e pochissimo tempo!!

Bene, da che cosa vorresti partire?

Non so, ma speravo potessi darmi delle soluzioni rapide per alcune cose.

Per esempio?

Tipo, questa terapia… serve davvero che ci troviamo così spesso? come faccio a risolvere i miei problemi velocemente? C’è troppo da fare!!

Sai cosa succede se cerchi di riparare un vaso rotto con dello scotch?

…ehm…?

Il Vaso Rotto E Lo Scotch

Ok, diciamo che sei andato a trovare i parenti e per sbaglio hai fatto cadere (e rotto) il vaso a cui mamma teneva molto. Dovresti intanto confessare, mm giusto? E poi, cercare di ripararlo bene magari con della super colla. Ma nella fretta di sistemarlo per evitare di essere scopert* lo prendi e aggiusti con dello scotch. 

Beh, inutile dire che la prima volta che qualcuno lo guarderà da vicino o proverà a metterci dentro dell’acqua, sembrerà più uno scolino che un vaso. Ops. In essenza, il vaso è ancora rotto.

Questo è il cosiddetto “quick-fix”. Il nemico numero uno del cambiamento duraturo.

Cos’è Il Quick Fix?

È un fenomeno che si vede molto soprattutto nell’ambito delle diete o in generale dove si vuole ottenere un risultato più rapidamente di quanto ci vorrebbe per raggiungerlo nella realtà. Per esempio:

“Perdi 10kg in due giorni” – “la dieta del panettone” – “come far sparire l’ansia in 2 minuti”, “addominali da paura in soli 6 minuti” (sono ancora abbastanza deluso).

Insomma, il quick fix vuole essere una scorciatoia (possibilmente easy e dai risultati garantiti) ad un cambiamento profondo o alla risoluzione di un nostro problema.

Inutile dirvi che i quick fix non funzionano! O meglio, funzionano per i primi giorni, c’è l’excitement di buttarsi a capofitto in qualcosa di nuovo, di muoversi nella direzione del cambiamento e quindi di assaporare un grammo di successo.

Ma poi? Poi arriva la difficoltà di sostenere questi cambiamenti nel tempo, perchè non ci danno le basi per poter costruire altro, sono fine a se stessi. Per quanto tempo potete mangiare solo alimenti di un certo colore? O vivere di smoothies? O di adottare una soluzione semplice ad un problema come l’ansia, che necessita di scoprirne le radici?

I quick fixes sono fatti per fallire, così dovrete ricominciare da un’altro e investire in altre “soluzioni rapide” ma senza effettivamente avanzare un cambiamento.

Quindi? Da Dove Si Riparte?

Come Creare Un Cambiamento Che Dura Nel Tempo

Purtroppo viviamo in una società che ci costringe a vivere velocemente, a “stare al passo” con dei tempi che non si adattano al nostro ritmo. Siamo stati condizionati negli anni a volere tutto e subito.

Le cose che invece ci restano, che lasciano il segno e ci cambiano, richiedono tempo e partono da noi.

Provate a pensare a quello che sapete fare adesso e a realizzare quanto tempo e dedizione vi è servito per arrivare a questo livello.

C’è chi parla fluentemente due o più lingue, chi ha perso il peso extra e adesso si sente in salute, chi suona uno strumento come se fosse una seconda natura, chi ha fatto terapia e ha lavorato su di se così tanto da interrompere il ciclo della disfunzione generazionale. 

Well done! A tutti voi, il cambiamento non è semplice ma è necessario.

Il cambiamento vero e duraturo accade ogni giorno, un passo alla volta,ma è fondamentale avere:

  • Una Direzione: Qual’è il cambiamento che volete attuare? Cercate di essere il più dettagliati possibile (voglio essere in salute è un buon inizio, ma cosa vuol dire per voi essere in salute?).
  • Motivazione (intesa come) una ragione per cambiare. Cosa vi spinge a voler cambiare? Per esempio, la differenza tra il dire “voglio dimagrire per essere più sana” oppure “voglio perdere peso per riuscire a godermi la vita più a lungo e fare quelle esperienze che in sovrappeso faccio fatica a fare”.
  • Un piano: Ora che avete ben chiaro i primi due steps, chiedetevi come potete mettere in atto il vostro piano. Cercate di pensare a lungo termine. Se volete tornare in salute e avete deciso che il vostro obiettivo (la direzione) è perdere peso, allora avrete un piano di allenamento e uno di alimentazione. Da applicare ogni giorno.

Il mio augurio per il vostro 2023 è che diventiate come l’acqua, che goccia dopo goccia erode anche le rocce più difficili.