– Part 1

Io voglio bene alla mia cara nonnina, anche quando mette alla prova la nostra relazione, come quando afferma che la terapia sia per chi, sue parole, “non ha le rotelle a posto”, ci crede fermamente, bless her.

Per fortuna c’è chi educa le nuove generazioni e mi sento rincuorato quando mi imbatto per caso in dichiarazioni come questa:

… Per quanto riguarda il discorso della prevenzione in generale, lo psicologo può senz’altro venire interpellato anche da coloro che, pur non avendo particolari disagi, desiderano comunque migliorare il proprio rapporto con se stessi e con gli altri, o semplicemente informarsi meglio su determinati argomenti.”

Da LA PREVENZIONE IN PSICOLOGIA

Ora, nel caso foste arrivati/e fin qui e in questo momento state valutando se continuare a leggere perché non avete molto tempo “da perdere” con le elucubrazioni di uno psicoterapeuta italiano a Londra e sua nonna, tralasciate il resto dell’articolo.

Sul serio, non badate a quanto scrivo io andate invece a leggervi il link qui sopra “la prevenzione in psicologia” che, qui lo dico e qui lo nego, vale molto di più e non è una lunga lettura. Praticamente ora amo chi l’ha scritto, chiunque esso sia.

Siete ancora qui? Davvero, non lasciare il link non letto, anzi, fossi in voi farei una cosa, lo scaricherei (è un PDF) e me lo andrei a rileggere con calma, ragionandoci su. Ancora qui? … Guarda che se poi ci dovessimo incontrare in terapia ti interrogo eh? 

Ok, apprezzo la dedizione nel continuare a leggermi, il punto che vorrei sottolineare è che vale sempre la pena assorbire il concetto di prevenzione, in tutti i campi della salute, non credi? (è una domanda vera, insultami pure liberamente nei commenti su Facebook, Instagram o altrove).

A proposito di prevenzione, ho sempre pensato che la frase “prevenire è meglio che curare” fosse stata inventata negli anni ‘80 da una marca di dentifricio. Chi c’era negli ottanta probabilmente sa a cosa mi riferisco,  chi non c’era ahimè ha la sfortuna di essersi perso/a una delle decadi migliori in ambito musicale ma ha anche la fortuna che ora esiste la rete e VaFanClub che ripropone lo spot e,  se il Covid vi ha regalato tempo da buttare in cose sciocche, eccovi il video del promo, un tuffo nel passato : Nuovo Mentadent P 1988 Prevenire è meglio che curare 

A proposito di video di tempi passati e prevenzione, c’è chi ha fatto un remake molto attuale di una famosa canzone di Cecchetto. È in un certo senso inguardabile, ma per chi volesse guardare: 

covid-jouer-la-canzone-per-imparare-le-norme-di-prevenzione/ 

Dicevo, ero ultraconvinto che i pubblicitari avessero trovato una frase veramente azzeccata sulla prevenzione, invece sembra che il concetto l’avesse già proposto qualche annetto prima di loro (solo duemilacinquecento anni prima) un certo Ippocrate. No, non l’Ippo dei pannolini Lines, l’altro, quello che definì le basi del pensiero sulla morale della medicina, nientepopodimeno che’. 

Anyway, a scanso di equivoci, ecco due link che descrivono il lavoro leggermente diverso dei due Ippo…

È ancora attuale il Giuramento di Ippocrate nell’era del digitale? 

Carosello Lines 2 

Nel mentre mi arrovello su questioni etimologiche, nonnina mi vede scrivere e quatta quatta si avvicina e mi gracchia nell’orecchio “voorkomen is beter dan genezen!”, io sussulto e, come al solito stupito dalle sue stranezze, la scruto con sguardo interrogativo e occhio da struzzo. 

Il gracchio continua: “Maddai! che t’abbiamo mandato a scuola a fare? È un detto olandese, Prevenire È Meglio che Curare, altro che Mentadent!”.

Boh!” …poi tento un “Nonna la frase in realtà e’ stata declamata da Ippo…” 

Il gracchio: “Aaahhh il carosello! La pubblicità dei pannolini!”

… vabbè, rinuncio.

Tra noi invece, che si puo’ parlare, bisognerebbe prima capirsi su cosa sia la vera prevenzione, per poi applicarla anche in ambito psicologico, qui uno spunto di riflessione che ho trovato interessante: Prevenire è meglio che curare

Si potrebbe partire da li’, dal concetto di prevenzione come una serie di azioni atte a prevenire, appunto, non ad identificare per poi curare ma proprio a fare in modo che non ci sia futuro necessità di interventi che ‘aggiustino’ un equilibrio rotto.

Vi lascio con questa riflessione, il discorso è interessante quindi lo approfondirò un pochino di più tra un paio di settimane, ne prossimo post in forma di articolo. Dove andremo a sfatare ulteriori miti su psicoterapia e counselling, puntando il dito su cosa non è uno psicoterapeuta e suggerendo alcuni modi di mantenere un cervello in forma ottimale.

Per approfondimenti e chiacchiere mi trovate sempre disponibile.

Alla prossima.