Nonnina è innamorata, del nonno, che non c’è più da un po’, ma tant’è, lei, fedele all’idea di quello che è stato, si crogiola nella malinconia sulle note di una canzone mielosa e con voce stridula, a tratti gracchiante, intona: “Doesn’t anybooody staay in one place aaanymooore?”

“So Far Away” video con lyrics.

(La canzone e’ di Carole King,  interpretata da…Nonnina!)

Cheeeese as hell, innit? ma mi piace!”, mi grida dalla camera da letto (si’, lo so, grida sempre), poi continua “Sai caro? Mi sono imbattuta in un articolo di Psychology Today e mi è tornato in mente il nonno, quindi oggi va così, mi lascio andare ai ricordi di una relazione quasi perfetta. Pensa che ho risposto a tutte le domande positivamente tranne la numero 8, e si’ ci amavamo veramente, mica come le coppie di oggi.

Se ti va di leggerlo ti mando il link via Telegram perche’ what’sApp mi fa ca…..! -” Beeeep! (suono di censura).

Anyway (ma quanto sono londinese eh?) eccovi il link, magari aiuta:

9 Questions to Assess the Health of Your Relationship 

Personalmente ho trovato l’articolo interessante, perché sia che abbiate una relazione a distanza, o viviate sotto lo stesso tetto, a volte la relazione può diventare comunque ‘a distanza’, che e’ poi l’opposto del senso di una relazione.  In ogni caso, io un momento per fare il punto della situazione me lo prendo periodicamente. Voi che dite?

Se non ve ne po’ frega’ de meno di leggere l’articolo, eccomi come al solito in vostro aiuto e, voilà! Vi traduco e sintetizzo le domande:

  1. La relazione che hai col partner, in una giornata tipo (quando state insieme), è mediamente di una buona qualità emozionale? 
  2. Ti senti tranquillo/a di parlare onestamente ogni volta che serve? O al contrario sei sempre attenta/o a quello che dici per la maggior parte del tempo?
  3. Se litighi, ehm…mi correggo, quando litighi: riuscite a controllare abbastanza le vostre emozioni? Capite che il litigio non porta da nessuna parte perché entrambe le parti si focalizzano sul “vincere” quella discussione e non sul contenuto? Riuscite a calmarvi abbastanza e discutere questioni difficili?
  4. Riuscite a chiudere il cerchio? Cioè, riuscite a risolvere i problemi? Che non vuole dire aspettare che le acque si calmino, metterci ore o giorni, per poi tornare alla “normalità”, mettendoci la cosiddetta pietra sopra e facendo finta di niente come se nulla fosse successo.
  5. Riuscite a trovare i giusti compromessi? Le cosiddette vie di mezzo, in modo che nessuno dei due debba rinunciare completamente alla sua posizione, personalità, sensibilità  o punto di vista?
  6. Di nuovo: sono di più i giorni ‘sufficientemente’ positivi o quelli negativi? A differenza della domanda n.1 qua parliamo dell’esperienza “quotidiana”. In sostanza fate delle cose (abbastanza) belle quando siete insieme?
  7. Teamwork. Dovrebbe essere un termine di uso comune non solo a lavoro ma anche nella vita privata. Siete un t.e.a.m.? Ricordatevi: Together Each Achieve More  Allacronyms.com
  8. Domandone definitive, racchiuse in una:  Pensi di potere essere te stesso/a nella relazione? 

Che poi e’ simile a: ti senti amata/o per quello che sei, supportato/a? Senti che i problemi si possano risolvere?

  1. Per chiudere (la relazione, no dai, scherzo): Cosa cambieresti? E più direttamente: vale la pena mantenere la relazione, così com’e’, per gli anni a venire?

Se avete tempo, vi consiglio vivamente di leggere l’articolo integralmente al link di sopra. Perché sono domande potenti, non trovate? Ci portano a fare mente locale, a riflettere su alcuni punti strategici di una relazione e ci mettono davanti all’evidenza. Se l’evidenza e’ positiva, allora bingo! Se però l’evidenza scopre qualche questione fondamentale rimasta irrisolta, difficile da affrontare, e non ne venite a capo da soli/e, ma che ve lo dico a fare? Mandatemi un messaggio che ne parliamo, senza impegno. 

A proposito! ho provato a parlare con nonna della sua risposta alla numero 8 e non credo abbia capito bene il senso della cosa, vabbè’, bless her, come si dice qui.