SELF – UNA VIDEO PLAYLIST DA NON PERDERE

 

“I hurt myself today

To see if I still feel”

https://www.youtube.com/watch?v=8AHCfZTRGiI

Johnny Cash – Hurt Lyrics 

Evviva, urrah! Squillo di trombe! Ci siamo! Il post di risorse che tanto aspettavate e’ finalmente qui…or is it? Si direbbe a Londra.

Beh, dipende un po’ da voi, insomma io propongo, poi e’ tutto molto personale, un po’ come le sedute di terapia. Io non ho risposte certe per tutti ne le cerco, però posso indicarvi alcuni metodi, cosa sta sotto l’apparenza e aiutare a trovare la propria via per il riequilibrio. 

Oggi per esempio vi segnalo semplicemente dei links a video istruttivi, vi ho probabilmente già segnalato qualcosina in passato de The School Of Life, ma oggi vi propongo una intera playlist che parla di Self (si’ e’ inglese ma voi poliglotti certo non battete ciglio).

Ci sono video di più o meno ogni sorta di aspetto del SÉ.

Trovate quindi cose come la spiegazione del come e perché ci ammaliamo mentalmente: 

When We Fall Mentally Ill… 

Oppure il perché non siamo dei perdenti anche quando alcune situazioni o persone tendono a farcelo pensare in una societa’ “performante”:  

Why You Are Not a Loser

O anche come smettere di essere bravi! Ovvero quando ci si sente sempre in dovere di fare “la cosa giusta”, come se poi esistesse “la cosa giusta” per ognuno e in ogni momento…

How to Stop Being a ‘good’ Boy or Girl 

Insomma, ci trovate davvero un sacco di video corti e con piccoli spunti ma molto illuminanti, persino come tirarsi fuori da uno stato di ‘disperazione’ raccontato in soli 4 minuti e 45 secondi!:

How to Get Out of a Despairing Mood 

C’e’ molto altro ma il mio spazio per questa settimana è terminato, se però avete tempo e voglia o volete magari tenere tutto salvato per poi andare a vedere con calma ecco il link all’intera playlist. Che dire, buona visione e buone riflessioni ma soprattutto buon lavoro sul:

SELF 

Al solito, per approfondimenti mi potete contattare, opero faccia a faccia a Londra e anche online, ah, dimenticavo, ho fatto la prima jab del vaccino per Covid19, giusto per rassicurarvi che opero con tutte le precauzioni dovute del periodo che stiamo attraversando.  

Ora vado davvero ma non prima di cedere alla tentazione di lasciarvi una cosina mooolto cheeeseee (mielosa, per chi se lo chiedesse), c’e’ a chi piace e poi dopo un inizio di post così dark, un po’ ve lo dovevo, ah! 

https://www.youtube.com/watch?v=nrZxwPwmgrw

Alla prossima.

LIBERI TUTTI

 

Liberi liberi siamo noi

Però liberi da che cosa

Chissa’ cos’e’? Chissa’ cos’e

https://www.youtube.com/watch?v=RHvSCTKyfZI

Spesso mi chiedo che cosa realmente ci sto a fare, succede anche a voi? No, non mi fraintendete, non sono in crisi esistenziale di mezza età, o perlomeno anche se lo fossi non e’ questo che mi porta a chiedermi cosa ci sto a fare. E’ piuttosto una personale esigenza di sapere costantemente che sono qua per un preciso motivo, che ho scelto di esercitare questa professione con senso, e se lo voleste proprio sapere (ma anche se non lo voleste sapere ve lo dico lo stesso) la risposta che mi do e’ piuttosto freudiana, e come potrebbe essere altrimenti. Infatti quando mi sono imbattuto in questo interessante post mi sono auto tirato pacche di compiacimento sulla spalla.

On Advice-Giving in Psychotherapy  

Mi sono ricordato che svolgo questa professione perché, come appunto il luminare dalla capigliatura inconfondibile (e scusate il paragone altisonante), e come molti altri studiosi della psiche come lui, considero la libertà personale un principio guida e di fatto il fine ultimo della psicoterapia. Oltre al fatto che credo che sia cosa buona e giusta aiutare gli altri. 

Perche’ vi dico questo? Per farmi bello? Certo! Anch’io ho un ego cosa credete?… ma se voleste mai sapere la vera verita’, allora vi svelo l’arcano. nche in psicoterapia, come in molte cose, ci sono approcci diversi, a volte anche piuttosto diversi. C’e’ chi per esempio vi da’ consigli, o meglio vi dice cosa dovreste o non dovreste fare, cosa dovreste modificare del vostro comportamento. 

Io invece no, zero, nisba, nulla, niet! non ci provate nemmeno, a me non piace “dirigere”, dare soluzioni preconfezionate, univoche, fatte cadere dall’alto di una presunta sapienza dell’animo umano. Mi piace piuttosto che voi la soluzione la troviate in voi stessi. Ed io? Io sono appunto una “semplice” guida, certo ho le mappe ed un buon veicolo per portarvi in giro, ecco cosa ci sto a fare, vi accompagno nel viaggio, dentro voi stessi. Ho studiato ed ho l’esperienza maturata in questi anni che mi permette di potere individuare alcuni nodi da sciogliere ma poi signori miei e signore mie il lavoro, volenti o nolenti, lo dovete fare voi. 

State però sicuri di una cosa. Che una volta fatto quel lavoro difficile, non ve ne pentirete. Perché un conto e’ che io vi dica dove sta esattamente il problema e cosa dovete fare per risolverlo, un’altro e’ che insieme troviamo il bandolo della matassa, lo sciogliamo e poi voi decidete che farne, come affrontare la questione e se, e come, superarla. Quale metodo crediate dia migliori risultati? Dirvi cosa e come fare? O farvelo trovare da voi? Domanda retorica, spero.

Di nuovo, concordo con l’articolo di Psychology Today, quando eloquentemente spiega che l’approccio della psicoterapia non dovrebbe essere un approccio che “infantilizza” chi vi fa ricorso. Non vi tratterò mai come foste bambini immaturi, come peraltro non tratterei mai neanche un bambino come un immaturo, ma per capirci. Vi tratto invece come individui perfettamente capaci ed adeguati ad agire come persone autonome.

L’argomento e’ intrigante e, come potete immaginare, mi tocca da vicino, magari ci ritornerò su, intanto preso dalla questione ho fatto un po’ di ricerca ed ho trovato questo altro spunto di riflessione di una collega da cui ho tra l’altro preso la bellissima citazione che vi propongo in chiusura. Eccovi lo spunto” Libertà e Responsabilità  

Quindi care/i se voleste mai consultarmi per questioni di relazioni, carriera, disequilibri di vita vari, preparatevi ad voi a trovare le soluzioni, i vi aiuto ad essere liberi e a liberarvi da soli, siete pronti?

“La liberta’ significa responsabilita’: ecco perche’ molti la temono.” (George Bernard Shaw)

PRIMA DI SEPARARSI O PRIMA DI UNIRSI

 

Il mondo e’ bello

Perche’ e’ vario”

(cit. la mia cara Nonnina – e forse anche la vostra -)

Con il secondo post di Febbraio non potevo che fare… fare cosa? Vediamo se indovinate, ah gi’: cosa si vince? Nulla! 

No, dai, si vince che avrete la conferma che siete, più o meno, assidui frequentatori di questo blog, che poi significa che siete persone coscienti e che  vivono la vita e non la subiscono, che se avete un “problema” insomma cercate di affrontarlo anche se costa fatica e coraggio, che sapete se e quando bisogna concedersi aiuto o farsi aiutare. In  più o meno il fatto che siate qui a leggere, nonostante i miei sproloqui, vuol dire anche che: vi volete bene! 

E allora un bravo a te, e a te, si’ anche a te, che sorridi allo schermo come se stessimo davvero parlando, amo la comunicazione non verbale, anche quella in solitaria, soprattutto quella spontanea. Ora, dopo i soliti primi minuti di follia (quasi) allo stato puro, eccovi delle cose davvero utili.

Il post-risorsa presuppone delle risorse, appunto, ed io vi do una news per trovare risorse che cambierà tutto, beh magari con un vostro aiutino anche, magari con un po’ di tempo e lavoro personale, magari, se serve, anche con l’aiuto di un professionista, che sia io o altri poco importa, l’importante e’ che in caso di bisogno vi rivolgiate a qualcuno di fidato e se voleste riporre la vostra fiducia in me non posso che esserne felice e come al solito fare del mio meglio. Date pure un’occhiata alle recensioni su Google che giurin-giuretta (mi sto baciando le dita incrociate) non ho pagato e nessun animale (ne esseri umani) sono stati “usati” in maniera coercitiva per suddette recensioni. Solo qualche qualche albero dell’Amazzonia abbattuto… scherzo!!

Dunque, la news e’: Ho finalmente, davvero, sul serio, aggiunto il tasto di RICERCA per parola chiave sul blog!!! Non ci credete? Ve lo dimostro. Se per esempio cercate ispirazione per capire come gestirvi al meglio le relazioni, allora cliccate su qualsiasi articolo del blog e in alto a destra trovate una casellina ricerca, digitate “relazioni” dentro la casellina e voilà! Questo e’ quello che trovate ad oggi: http://oz6.059.mywebsitetransfer.com/?s=relazioni 

Così, il primo link risorsa e’… egocentrico! Ehm volevo dire: diretto al mio stesso blog (ah, il narcisismo che fatica).

Se voleste altre risorse, in particolare perché, diciamocelo, a volte le relazioni, in particolare quelle con il partner, risultano, come dire, complicate? Allora eccovi degli ottimi suggerimenti che vi danno una più ampia visione perché vanno in due direzioni leggermente diverse. Il primo e’ un video della School Of Life e parla della propria indipendenza e del riconoscimento dell’altro/a come individuo indipendente, anche se all’interno della coppia. L’altro invece e’ dei mitici autori di LifeBook e vi suggerisce delle tecniche per avvicinarsi intimamente e rendere quell’ideale romantico di coppia molto unita (quasi) una realtà. Eccoli:

Jon and Missy Butcher on Love and Relationship with Lee Richter 

The Three Requirements of a Good Relationship 

Ora vado, ma prima volevo segnalarvi l’ultima risorsa: me. (daje!)

A parte gli scherzi, se voleste mai avere necessità di parlare di relazioni o altro (indeed) sapete dove trovarmi. Parlare fa bene

 Alla prossima.

ABBRACCI PERSI

 

Mille violini suonati dal vento,

L’ultimo abbraccio mia amata bambina

Nel tenue ricordo di una pioggia d’argento

(L’Ultimo Bacio – Carmen Consoli)

Eccoci, buon Febbraio amici, dai che non manca molto alla fine dell’inverno, intanto però, prendete quei fazzoletti che vi devo fare una domanda un po’ personale se mi permettete. Prima però, per essere nel mood giusto per questo post vi chiederei anche di mettervi questa sublime interpretazione della cantantessa come colonna sonora, tanto per torturarci ancora un po’ va…no, scherzo, e’ giusto per coerenza diciamo, crea atmosfera:

https://youtu.be/Js00rfSgznE

Pronti ora? Fazzoletti? Troppo tardi? No, dai, in ogni caso se non li hai presi ancora vai a prenderli ora che servono. Domanda: Quando avete abbracciato l’ultima volta i vostri cari? Quando li avete baciati e strizzati calorosamente?

Ma quanto mi mancano gli abbracci !(immaginatevi un sospiro).

Ebbene si’, eccoci tornati ai nuovi “articoli”, post, chiamateli come volete, ai voli pindarici (personali e professionali) della mia mente ma sono sicuro anche delle vostre, e dei miei e vostri sentimenti, e del mio corpo, e dei vostri. Perche’ ormai e’ conoscenza comune, le etichette di ‘corpo’, ‘mente’, ‘anima’ ecc. appartengono tutte ad un unico olistico che e’ la nostra meravigliosa esperienza umana.

Oggi per celebrare il ritorno del non ancora scritto, vi propongo la lettura di un articolo molto attuale, purtroppo, da cui ho preso spunto. Dico purtroppo perché tratta della privazione che tutti noi stiamo subendo da un periodo di tempo a questa parte, che inizia a diventare lunghetto, insomma, si sente, a tutti i livelli. In particolare mi ha colpito non poco un passaggio all’inizio di questo articolo, quello che dice: “I missed the smell of my friends’ clothes and my nephew’s hair, but, more than anything, I missed the groundedness only another human body can bring. The ache in my solar plexus that married these thoughts often caught me off guard.”

Lost touch: how a year without hugs affects our mental health 

Tutto molto vero, come dicevo, siamo un tutt’uno e la nostra esperienza umana, vissuta con pienezza, richiede, per tutti (chi più chi meno si intende,) l’esercizio dei sensi: siamo programmati e abbiamo bisogno di usare i sensi dell’olfatto, l’udito, il gusto, si’ anche con le persone, anche tra di noi. Più o meno consci, ci annusiamo, ci assaggiamo, ci vediamo e ascoltiamo e soprattutto ci tocchiamo. Se non esercitiamo tutto ciò i sensi ad un certo punto ci fanno sentire non molto a posto, forse si atrofizzano, si perdono, ed e’ un vero peccato, non trovate? (immaginatevi milioni di voi annuire all’unisono, alcuni con relativa lacrimuccia da Pierrot)

Sicuramente se non avete avvertito la mancanza di voci non mediate dal canale digitale avrete sicuramente sperimentato la mancanza dell’abbraccio, o il fatto dell’essere anche semplicemente nello stesso ambiente, di percepire energia umana allo stato naturale e presenza, non mediata da un qualsiasi mezzo di comunicazione (lo dico rimanendo pur sempre grato ai mezzi che abbiamo).

Per fortuna però come nella migliore tradizione favolesca, anche nella vita, c’e’ un ‘happy ending’  e se avete letto il pezzo del The Guardian al link lo avete capito, dopo tutto questo, ci riadatteremo velocemente e facilmente ai tanto sospirati abbracci e alla presenza delle persone che contano nelle nostre vite. 

Se nel frattempo serve una mano, fate un fischio (virtuale) che io ci sono, e per non perdere il ritmo vi invito a provare allo specchio con il vostro pupazzo di pezza preferito (o coinquilino/a, o compagno/a) ben quindici diversi tipi di abbracci, a seconda delle occasioni. Ole’!

 15 Different Types of Hugs and What They Really Mean