Cosa succede quando non si può essere vulnerabili in famiglia?

Il termine “famiglia” dovrebbe stimolare pensieri positivi, di unione e soprattutto di calore e sicurezza.

Anche se sappiamo bene che la famiglia della Mulino Bianco non esiste (si intende quella famiglia sempre sorridente, dove tutto è perfetto e c’e lo zio Banderas che parla con le galline. Ciao Rosita!), ci piace pensare che la famiglia sia un luogo dove almeno possiamo essere vulnerabili.

Di essere all’interno di un luogo dove possiamo darci la possibilità di esprimere noi stessi. Belli, brutti, immaginativi, imperfetti, selvaggi e disordinati, ma al sicuro dal giudizio e dalla critica, e possiamo esplorare i nostri limiti e conoscere noi stessi in maniera sicura.

Avere un crollo in questo tipo di situazione familiare, può non solo permetterti di fare un passo avanti e lasciare andare l’idea della famiglia perfetta, ma realizzare che la vulnerabilità crea spazio per nutrire la vicinanza e la creazione di legami più profondi.

A volte però, questo non è possibile.

Non solo siamo ben distanti dall’immagine di una famiglia “tradizionalmente” felice, ma siamo anche anni luce lontani da questo “posto sicuro” dove esplorare non solo noi stessi, ma anche dare voce alle nostre emozioni.

Aia. E quindi? Se non siamo in un luogo “sicuro” dove siamo?

Il Lato Opposto della Vulnerabilità

“Edo, quando cerco di discutere con i miei genitori si arrabbiano, ma non per quello che dico, ma per quello che faccio quando parliamo”.

“ Che cosa fai quando parlate?”

“Siccome sono cose difficili da discutere, io piango.”

“È normale piangere quando siamo upset”

“Si, ma ai miei genitori da fastidio. Si arrabbiano e mi dicono che è impossibile parlare con loro perché sto piangendo”

“ Che cosa ti dicono?”

“ Mi dicono ‘ecco che inizia a piangere. Quasi trent’anni e ancora piange, è impossibile fare un discorso con te’, ma io non piango apposta.”

“Questo come ti fa sentire quando vuoi avere una discussione con i tuoi genitori?”

“Inadeguat*. Come se dovessi prendere extra provvedimenti per non sentirmi vulnerabile. Mi nascondo. E alla fine preferisco evitare di parlare con loro e risolvere le cose per conto mio, anche se è difficile”.

“Questo tuo sentirti inadegat* è presente altri aspetti della tua vita?”

“Forse… Non ci ho mai pensato”

Cosa Succede Quando Manca Una Base Sicura?

Questo tipo di situazione dove manca uno spazio per esporsi è davvero difficile. Soprattutto quando ci si vorrebbe affidare ai propri genitori per supporto, ma ci si trova ad affrontare quasi un muro impenetrabile di severità e giudizio.

Perché quando sappiamo che non abbiamo la possibilità di avere questa esperienza di essere “fragili” in famiglia e di esporci, sentiamo dolore.

Vorremmo sentirci al sicuro, ma non lo siamo, e questo tipo di ambiente “emotivamente arido” può dare origine a una serie di difficoltà:

  • Difficoltà di avere relazioni con noi stessi e con gli altri;
  • Bassa autostima (non sentirsi mai abbastanza o non sentirsi in grado di fare cose);
  • Depressione;
  • Senso di solitudine
  • Perfezionismo o essere ipercritici con noi stessi
  • Repressione emotiva (non saper riconoscere ne esprimere le emozioni in contesto e in modo adeguato).

Questa lista di sintomi si manifesta nella vita di tutti i giorni attraverso i disturbi di ansia, che sono dei campanelli di allarme che ci spingono a capire che c’è qualcosa che non va.

E adesso?

Dal momento che abbiamo accettato che la situazione è questa, è essenziale mettere dei paletti all’interno del nucleo familiare e di cercare aiuto e supporto all’esterno:

  • Da amici;
  • Da un professionista della salute mentale;
  • Da gruppi di supporto (che non esistono solo per le dipendenze).

Parlare con qualcuno che può comprende le nostre emozioni può fare la differenza. Inoltre, cercare il supporto di gruppi di sostegno od organizzazioni locali può fornire un ambiente sicuro e rispettoso in cui esplorare le proprie esperienze e creare nuove connessioni personali.

Se piangere in famiglia o esprimere le vostre emozioni in generale, non vi è concesso o è visto in malo modo, sappiate che è probabile che non siate i soli a vivere questa situazione. Cercate supporto all’esterno e costruitevi la vostra versione della famiglia. E perché no, potete anche adottare uno zio che parla con le galline.