2a PARTE

We’re leaving together, but still, it’s farewell

And maybe we’ll come back to Earth, who can tell?

I guess there is no one to blame

We’re leaving ground (Leaving ground)

Will things ever be the same again?

It’s the final countdown “

( The Final Countdown bu Europe – video )

Sara’ questo secondo lockdown, sara’ che ultimamente mi va di dividere le cose in due parti (perché in due? E che ne so’! Misteri della psicologia, dovrei autoanalizzarmi) o forse sara’ che circa cinquecento parole che mi son dato come media di ogni post non mi bastano più. Insomma sara’ quel che sara’ come diceva una famosa canzone, di fatto eccoci appunto al secondo lockdown e di conseguenza al secondo post della serie “usciamo a prendere una boccata d’ansia”.

Vi siete persi il primo post del maggio scorso? Do not worry, e’ sempre attuale, qua: 

ESCO, VADO A PRENDERE UNA BOCCATA D’ANSIA

Potrei riprendere il discorso in maniera leggera e favolesca, tipo “C’era una volta…l’ansia da metropolitana”, ricordando tempi che sembrano passati da secoli, quando alcuni siti italiani pubblicavano liste con il grado di “stress” di stazioni e linee metropolitane varie, sul serio, e’ tutto documentato qua:

Ansia da metro? Ecco le 10 linee più stressanti di Londra 

Ora che invece l’Underground e’ semideserta (lo e’? Non ci vado da tempo ma presumo) potremmo individuare forme d’ansia e di stress del tutto nuove e identificarle con delle etichette creative come quelle che danno di solito i giornalisti sui media blasonati. Si potrebbe parlare di “Ansia da nuovo Lockdown”; “Ansia da DCPM”; “Stress post traumatico da Pandemia”; “Sindrome da stress Covid 19” e chissa’ quante altre varianti ci saranno. 

Di fatto la questione e’ seria, e come dice l’articolo che ho trovato sul sito di BBC, l’ansia puo’ arrivare in forme ed intensita’ diverse, si va da una cosa gestibile a ansie più severe per cui ci vuole un intervento, un aiuto. Pero’ il problema di solito e’ che spesso chi vive di ansia e/o fobie (uno su dieci ci passa ad un certo punto della sua vita) non chiede aiuto.

Coronavirus: What is anxiety and how can I get help?

Un altro superinteressante articolo sul tema, tra l’altro suggerito da una di voi che ringrazio ‘pubblicamente’ qui anche per un apprezzatissimo feedback (Tu sai chi sei), e’ apparso di recente su ‘La Repubblica’, ed io, il ladro di notizie a tema, taglio e incollo per voi qua sotto. 

Anche perché chi non ha punti interrogativi su questo “cambiamento del mondo esterno: perdita del lavoro con conseguente peggioramento delle condizioni di vita, lutti da elaborare per la perdita delle persone care e relazioni sentimentali, amicali e professionali in grande trasformazione”?

Pandemia, lo stress post traumatico che si riattiva ad ogni ondata del virus

Rieccoci, siamo a circa cinquecento parole ed io da bravo OCD mi fermo e vi saluto e vi rimando alla prossima occasione o ad una chiacchiera informale se vi serve approfondire con me.

Intanto vi lascio con un po’ di musica per l’occasione, come spesso succede da queste parti,  questa volta mi faccio aiutare da Rolling Stone Italia, che propone oltre al Final Countdown che vi ho citato in apertura altre chicche del pop mondiale senza tempo come l’intramontabile Frank Zappa con “Why Does It Hurt When I Pee?”, curiosi? Allora cliccate qua sotto mentre io vado a vedere che succede di la’, anche con le porte chiuse, sento forte e chiaro qualcuno intonare (per usare un eufemismo), con voce rauca da fronmant Death Metal e a volume decisamente spaccatimpani: 

“ITZ DE FAINAAAAL CAUNTDAAAUUUUUNNNN!!!”. Chissa’ chi e’, voi che dite? 

10-canzoni-per-esorcizzare-lansia-per-la-fine-del-mondo