Da dove venite? Dal sud, dal nord, dall’est, dell’ovest? E chi pregate? Ma pregate? E di che colore dicono che siete, e voi come vi vedete? che accento avete, quale inflessione dialettale? cosa vi piace? E sessualmente? Aiuto! Tabù, tabu’! … benvenuti nel 2021 o AC 1 (Anno Covid numero uno).
“Fammi il favore compare
Qui non c’è affare che tu possa meritare
Sei confinato
Ma nel tuo stato mentale
Io sono lunatico
E pratico dove cazzo mi pare
Io non sono nero
Io non sono bianco
Io non sono attivo
Io non sono stanco
Io non provengo da nazione alcuna
Io, sì, io vengo dalla luna
Io non sono sano
Io non sono pazzo
Io non sono vero
Io non sono falso
Io non ti porto jella ne fortuna
Io, sì, ti porto sulla luna”
https://www.youtube.com/watch?v=TCMszSjgKHE
Questa settimana abbiamo parlato di diversità nel live di Instagram e come la settimana scorsa io faccio ecco qui con qualche link di approfondimento e riflessione.
In particolare ieri il live e’ stato un po’ come dire… “scampanellato”? (chi c’era capisce, chi non c’era potrà capire guardando la registrazione che pubblichero’ presto’). Insomma e’ stato un po’ un live chiacchierone e cazzeggiante, quindi oggi mi rifaccio con un po’ di pura e sana psicologia della diversità. Lo faccio con questo post-risorsa dandovi qualche spunto e prendendone a mia volta, per esempio da colleghi come questa sotto, che non ho l’onore di conoscere ma che mi ha colpito per lucidità e chiarezza di esposizione e la mancanza di campanelle (ancora? Giuro, la smetto).
Dicevo, la collega spiega che “la diversità rappresenta l’estraneità, ciò che per noi è sconosciuto e ignoto. In quali modi possiamo reagire alla estraneità? Molto spesso utilizziamo degli schemi che trasformano i rapporti in una relazione ‘rassicurante’ perché sconosciuta. Gli schemi sono ‘le lenti’ che mettiamo per vedere le persone e le situazioni nel modo a noi più noto… attraverso queste emozioni cerchiamo un controllo di una situazione che ci disorienta. La diversità ci fa paura perché non corrisponde ai nostri schemi.
Qua per approfondire e vi da’ anche una paio di titoli di libri: Diverso…ma da chi?
Vi intriga l’argomento ma non avete piu’ tempo per leggere? E allora mentre fate il minestrone con pancetta affumicata per quel tocco brillante che lascia sul palato (o il tofu affumicato se vi siete convertiti a veganismo militante), ecco, allora andate cercarvi queste canzoni come colonna sonora metre tagliate le verdure a dadetti di un centimetro di lato circa:
Avete presente, no? Pubblicità e Spot di Mulino Bianco che hanno fatto la storia Tutto costruito. Ovvio direte voi, si’ però fa bene ripetere, per prendere coscienza. A dirla proprio tutta, dove c’è Barilla, non c’è casa, anzi. Ad una certa vien voglia di andare via da quella casa… e’ un po’ come l’effetto facebook, mostriamo le foto più belle, raccontiamo le storie di successo, le nostre relazioni sembrano idilliache e strappa “likes” e vai di dopamina, che bellezza! Peccato che a volte, forse troppo spesso, e’ tutto falso. Eh, si’ son partito a bomba oggi, ma mi spiego…
I rapporti familiari (disfunzionali) è stato l’argomento del mio ultimo intervento live su Instagram IGTV, che come al solito vi proporrò come registrazione nei prossimi giorni nei miei accounts social.
Volenti o nolenti noi esseri umani siamo lontani dall’essere perfetti, e qua sta anche la nostra bellezza in un certo senso, la nostra umanità appunto. Tradotto in rapporti familiari sappiamo tutti, chi più e chi meno che le famiglie perfette non esistono, semplice, e’ un dato di fatto. Questo vuol dire che ci sono dei livelli di disfunzionalità di cui va presa coscienza, perché al giorno d’oggi, con l’informazione e i mezzi che abbiamo, non ci si puo’ piu’ nascondere dietro un dito e si può iniziare un percorso che ci porti ad essere un genitore migliore, una persona migliore e perché no, un figlio o una figlia migliore.
https://youtu.be/wrKsyp5gzmQ
Oggi in particolare vorrei ritornare alle mie vecchie abitudini da ladro, ma si’ lo sapete, quando faccio il Robin Hood degli psicologi, rubo spunti da altri e ve li propongo qui. Stavo parlando con l’autore, con cui collaboro a livello lavorativo, e mi ha incuriosito, perché parla appunto di relazioni umane, di genitori ed in particolare di punti di vista di un papa’ Italiano (anche se scritto in inglese). Ho pensato che una testimonianza diretta potrebbe dare spunti di riflessione. Però invece del solito link, questo ve lo vorrei proporre integralmente qui di seguito, e’ un po’ più lungo dei miei soliti post ma ‘medium’ dice che ci vogliono solo otto minuti per leggerlo. Allora buoni rapporti familiari a tutti e alla prossima, ovviamente se c’e’ qualcosa di cui parlare, sapete dove trovarmi…
“I honestly wonder how many dads there are out there willing to connect with their children and learn how to be a better person, a better parent. If you are one of them and willing to share, tell me how you (would like to) do it. Because what I see is a too big number of dads (but mums too) that like me tend still to project their frustrations, anxiety, stress or proper traumas, to their children. We are too often too proud, too dominated by emotions and too willing to dominate everything and everyone, we want to control what is often uncontrollable. We have with this inner ancient animal instinct of survival that still leads our brains, we lack in consciousness and emotional intelligence no matter how good we think we are…but we are learning, aren’t we?
Manliness and sheer dominance at this moment are put under big pressure for change, and rightly so.
From my observatory point, I can see most of us live with a fundamental issue of an imbalanced life. Big or small imbalances but still the majority of people are not satisfied, about their life, about their relations, and the not so good news is that we know now that this historical moment doesn’t make things easier, or is it? I am here to find out but mainly to act according to my assumptions.
We experience an unhealthy amount of stress, anxiety, dysfunctionality, disconnection, in private and work interpersonal relations and in relations with the world, institutions, governments.
We even have dysfunctional relations with ourselves in (too) many cases, we don’t know how the one person we live our whole life is functioning, we just pretend, we use masks, or we assume the struggle is life itself. Now, even if a zen approach is always helpful and I am always looking to find a balance between Western and Eastern approaches, philosophies, attitudes, It doesn’t have to be this way. We can reach out for a more fulfilled life, It doesn’t matter what the starting external or internal conditions are.
Actually, we are born to shine and to live balanced harmonious lives. Instead, we are too often going in circles and live not completely fulfilling lives and relations. Families, parents, institutions, educators and children don’t have enough consciousness, focus and educational tools and training on how to grow and stay balanced, harmonious, happy people. Does it ring the bell?
Ah, yes, ahem… Hello there!
Welcome onboard on my personal time spaceship, the emergency exit is controlled by the tap of your finger, but if you are staying, tighten your seatbelt, we are about to take off on an empowering journey into the boys’ world, the masculine and the feminine, the right and the left sides of our brains, the education, the systems, our roles, the future of humanity. Welcome into this dad’s journey, the weather looks turbulent out there and the temperature swings a lot, so be prepared for some shakes.
This is the very first article of a brand new blog called “umano”. Another one? You might wonder. Yes.
Why? (You might ask) Because I need it, but it’s not only about me, I promise, well, ok, it’s a lot about me but also It’s about saving the world…Yeah, I know…
What I am trying to do here is to call out for all dads and boys in general, with the help of others interested in social reforms and personal transformation.
You see, I guess people keep blogs for different reasons. My reason is to talk to myself in a written form and then expose my thoughts to see if there are other boys like me and social reformers out there (I am sure there are, I am just double-checking and counting). I mean, people in need of growth, personal evolution for human evolution. The real thing, those dads that would like to be better, to become the best version of themselves as people and as ‘educators’ or ‘facilitators’, for themselves, of course, but also for higher aims, bigger than me and you, for our kids, ultimately the aim is a contribution to everyone wellbeing and to a much, much, better, future. We all know by now that thing called purpose, don’t we? You’ll get to know me, I’ll ask lots of rhetorical questions.
For now, if you know yourself or you’d like to find out, and you are the one who is trying or desperately want to try (or at least believe you are trying) to find the best version of yourself. Really being the person you like to be, the one you think you are or have the potential to be: fair, bold, balanced, resolute, confident, loving, loved, fulfilled, reliable, responsible, resourceful, maybe inspiring for others, surely for your kids and so for the future generations. The list of good character traits could go on for another three posts of a couple of thousands of words but I stop here. You’re welcome.
Ah, yes, why do I address boys in particular? Well, I am one of them and pretty much know what I am talking about. I lived in a boy body, mind and soul for roughly half a century, I know the struggles I (we?) go through, possibly know our strengths and I definitely am finding a few important weaknesses.
Let me be honest boys, what else can we do in this moment rather than take it seriously? It’s a time where everybody needs to shift to a better self, a resilient and happier one, and boys have some hard work to do here. It is also about time to do it, for real.
Because in a still superdominant male society, where the masculine archaic attitude is still holding the key in our personal lives as well as some (all?) macro important fields, from economy and politics to education, science, lifestyles…. then, yes boys, we have to start this inner journey, and after getting the consciousness of what’s happening within us, we bring out the results, we use the knowledge and the awareness. It doesn’t matter if you are 8 years old or 108, you need it. Of course, if you are a ‘young umano’, then your parents need to provide, the education system needs to provide, the society needs to provide better educational tools. If you are a dad, like me, you are an integral part of this mate and therefore very responsible. If you are an educator you are involved too. You are a girl? Help us do this, in a constructive way, pretty please?
Actually, if you are a girl, let’s say a mum, a partner, a sister, a daughter or else, well, become a social reformer as well and get to know your power. Let’s support each other without patronising (that’s a mainly male trait, first admission). Power girls out there, cherish your intuition and your feminine energy, don’t accept or adopt the dark side of the masculine but only the reassuring dad forces, the strengths and the boldness. Ting is, if we don’t do it we are not gonna go out of this vicious circle. Passing our burden to our children it’s not the way. So, you girl, instead of adapting or replicating this model as if it was yours, bring to the table your kindness and compassionate superpower, your intuitive self, the mother human energy, the one that brings positive lasting results, your way of being bold. Balance all your strengths with our masculine good traits, and let’s dance a better dance. Let’s give our kids a future to be proud of. Shall we?
I hope so.
You know, the bottom line is: We’ve been so far dominated by our apparently rational cultural models of thinking. We assume that if we call it a rational model for communication and human relations, and it’s made of a lot of verbal or written communication, then It will lead us to rational behaviours.. BZZZ! Wrong. We are much more irrational in our behaviours than what we think, yes boys I am talking to me but to you as well. We should feel more rather than “just” think with the left brain, or talk. We need to attune more, we should really get to know better our intuitive sides, the energetic fields, but also the laws of true logic and start to use the so much celebrated Emotional Intelligence. The IQ needs to be integrated and led by the EQ?
https://youtu.be/CjVQJdIrDJ0
No? Me neither. To be precise I skimmed through it, but still had a major revelation on how irrational our behaviours are. Thinking, Fast and Slow is a must-read or at least a must skimmed through book for all new wanna be conscious grown-up boys.
Ok, I thought I am going to write a post, but this seems to be longer than expected, bear with me.
What really shocks me is that at this point we as humans have access to enough knowledge and practises to enhance our lives to the next level, bringing consciousness and action to improve. And this knowledge is out there, cheap, if not free.
Why don’t we use it?
Because we are still trapped in our bad routines and even when we access the knowledge, this doesn’t translate in real life. Knowledge is not power if it is not acted upon, we too often miss the implementation steps of knowledge, it happens so many times that even when we own it, we miss the empowering bit, the right balance between knowing and acting on the basis of that information. (Thanks Jim Kwik!).
We need to start somewhere though. So it is good to start with information and knowledge. So first step first, the issue in the current main lifestyles and education systems is that they don’t give people the opportunity and the mind form to study themselves, how we really function and how we all can strive in life. It’s about getting conscious and acting for the better. Be the best versions of ourselves. In order to be the best dads, best parents, best educators, best reformers, best everything you are. We still have too few real chances of fulfilling lives and we don’t work hard enough to give it to future generations. The schools don’t provide this, the families and parents neither. That’s where I would start.
To fill the lack of consciousness, we need to seek, find, create and use enough educational tools to go to the next level, an even more ‘human’ state of being. Can you believe we are still stuck to the Homo Sapiens? Why not going to the “Homo Illuminatis” (yes, I made it up) stage? or whatever we want to call it.
Boys and all, c’mon, let’s seek truly empowering relations with people, with nature and things in general. What not to do is under our own eyes: wars, damaging human activities on nature, dysfunctions within communities and within ourselves, lack of our inner knowledge and emotional management. The lifestyles we choose replicate these patterns on and on with little growth, considering the potential we all have. In this circle, we keep transferring the burden to our children and future generations. Let’s break this, something is already moving. I am not the first that had a lot of time to think and reassess priorities in this past year.
Now, I stated it and I want to be reliable, so let’s put some information to action, with an open question to all of you: Would you be interested in having an online live-meet up for an exchange of ideas, opinions, resources? Could be with StreamYard, Zoom or the likes. Let me know. Could be an open event live. I am also thinking of having somebody that knows, a professional, a researcher that can cast some light on one or more of the topics I touched here. Stay tuned for more info boys and don’t forget to b-u-man.”
Certo che si’, non con queste parole, però il tema dell’autostima e’ stato trattato diverse volte in questo blog e come potrebbe essere altrimenti? (ho già detto anche questo? Boh! Alzheimer galoppante?… a voi il giudizio). L’autostima e’ uno di quei caratteri centrali che ognuno di noi ha o non ha, anzi, mi correggo, ognuno ha ma in diversi gradi. A questo proposito, facciamo un giochino per chi non c’era… a cosa mi riferisco? Ah, pensavo fosse ormai risaputo (una voce dall’altra stanza: Edo, cioè, Ego! stai buono!).
Allora, rifaccio, Martedì sera alle 7 pm abbiamo già fatto il giochino che vorrei proporvi, durante un Live Q&A su Instagram (in collaborazione con la mitica Francesca di Ital_London) e in sostanza consisteva in questo: provate a darvi un grado di autostima da uno a dieci, poi vi dico la mia, ma per ora continuiamo.
In questo fantastico post-risorsa di oggi s’e’ capito che risorse vi consiglio, no?: quelle che vi servono per capirne un po’ di piu’ sull’autostima e i suoi meccanismi e oltre a farne tesoro, fatene anche qualcosa di pratico, ovvero applicate la conoscenza a voi stessi.
Per essere poi un po’ più equilibrato vi cito anche ovviamente risorse esterne. Questo materiale e’ in lingua inglese di uno psicologo intrigante che ha dedicato il suo lavoro all’Autostima, le sue teorie, le sue pratiche. Si chiama Nathaniel Branden e spero non me ne voglia se vi do un paio di link di materiale gratuito! (Aho’! Grida nonnina dall’altra stanza, non mi chiedete perché, così come voi non ne ho la più’ pallida idea ). Comunque tranquilla nonna, sono links pubblici e legalissimissimi, basta andare su google e digitare le parole magiche di ricerca.
Eccovi i preziosi ma gratuiti links: Il primo e’ un libro integrale in PDF “per iniziare”:
E questo e’ l’audiobook completo se voleste invece sentirlo in cuffia mentre fate le flessioni o la corsetta al parco (vi fa correre più forte, giuro):
Ah, quasi dimenticavo, la soluzione del giochino, o meglio, la mia interpretazione del tutto personale (nonché lievemente professionale intendiamoci): per me e’ un po’ come era a scuola ai miei tempi, cioè se vi siete dati dal 6 in su, allora c’è speranza. Voglio dire si parte da una sufficienza, che e’ una buona base per poi costruire una autostima ancora superiore, il che non significa avere un Ego troppo invadente, “vero Edo?” (la mia nonnina mi fa eco, ale’! e’ proprio tornata! oddio!).
Dicevo: avere autostima non significa avere problemi di Ego (centrismo) ma al contrario avere una tranquillità d’animo che ci permette di essere equilibrati con noi stessi e con gli altri. E’ un riconoscimento del proprio essere umani e capaci, creativi e intraprendenti, tra le altre belle cose che ci caratterizzano. Si parla qui di sana autostima, perché se ancora non si fosse capito, un’autostima troppo bassa procura problemi a noi e pure ai nostri cari, eh si’! purtroppo ogni tanto devo riportare la realtà così com’è, nuda e cruda: l’autostima quando manca, non e’ sana. Ma anche se reputate di avere un’autostima bassa, non disperate, io come al solito altrimenti che ci starei a fare al mondo? A parte fare il pane, la pasta, i dolci, cucinare la carne, il pesce, le verdure, mangiare e bere, fare l’amore o sesso (a seconda dell’interpretazione), crescere, condividere, imparare (anche da voi che venite in terapia) ecc.? Non vi scomodate a rispondere, la domanda è retorica… e mi giunge all’orecchio un “innit mate?”, ehm, sempre nonnina, con accento di Birmingham primi novecento, ma siamo sicuri di essere felici che sia tornata? Altra domanda retorica.
Care/i, ora vi lascio, come di consueto con un invito: se vi risultassero particolarmente complicati alcuni concetti o vi servisse un aiutino e ne volete parlare, mi trovate al solito a Londra oppure online.
Ah! Prima di andare, un altro link che potrebbe interessarsi e’ al mio IGTV dove pubblico regolarmente le registrazioni dei Live di domande e risposte e proprio tra qualche giorno (entro la settimana prossima, promesso) pubblichero’ la registrazione del Live di Martedì scorso proprio su Autostima. Ciao for now!
Voglio dire, non so quando saremo fuori da questo completamente, del tutto, so solo che succederà, intanto però dobbiamo riguardarci, volerci bene ed essere compassionevoli e gentili innanzitutto con noi stessi e poi come al solito con gli altri.
Ebbene si’ un ennesimo post sui vari danni che l’isolamento ha fatto e sta ancora facendo. Il fatto e’ che abbiamo bisogno di prendere coscienza della situazione, per poi gestirla al meglio che possiamo. Perché, a parte il fatto che rientra nel mio lavoro occuparmi della salute delle persone, anche se in vari paesi i vaccini sono stati somministrati a milioni di persone, non vorrei che si abbassasse l’attenzione su un fatto: chi più chi meno, tutti siamo stati affetti e lo saremo da questo momento. E sapete cosa? E’ normale, se siamo stanchi, se siamo un po’ giù, lo ripeto, e’ del tutto normale, nessuno e’ da solo in questa situazione, ricordarselo fa già bene di per sé.
Chi non si e’ sentito stanco alzi un piede. Si’ lo so di solito e’ la mano, ma sarò anch’io libero di essere stato un po’ affetto mentalmente. Chi non ha avuto qualche pensiero “stanco” o chi non ha avuto esperienza di un morale un po’ “gloomy” come diciamo qui a Londra alzi il gomito (daje’). A parte gli scherzi, in quanti non sono stati affetti, molto pochi e quei pochi. Sappiamo tutti perchè, perchè questa cosa sta durando da circa un anno ormai e sfido chiunque abbia coscienza a dire di non essere stato per nulla toccato. Per questo ho trovato oneste e interessanti le considerazioni sulla fatica diffusa del momento in questo link.
Perché vi dico questo? Perché ho bisogno di più clienti, ovvio.
Naah, ci siete cascati. A dirla tutta sono stanco anche io, in questo ultimo anno devo dire che ho stra-lavorato e mi prenderei volentieri una vacanzine, son fatto di carne, ossa e socialità anche io, esattamente come voi. Fortuna che io ho qualche trucco e qualche conoscenza professionale che mi permette di navigare questi tempi e tra l’altro aiutare gli altri, il che mi gratifica parecchio e ovviamente ha risvolti positivi sul mio benessere psichico. Un bel circolo virtuoso insomma, ma son stanco.
Quindi, tutto regolare, stanchezza compresa ma stiamo allerta per non arrivare a subire una vera e’ propria “febbre da cabina” di cui vi riassumo qui i sintomi:
irrequietezza
diminuzione della motivazione
irritabilità
perdita di speranza
difficoltà di concentrazione
sonno irregolare: sonnolenza o insonnia
difficoltà a svegliarsi
rallentamento fisico e mentale
perdita di fiducia nelle persone
mancanza di pazienza
tristezza o depressione, anche persistenti
Allora che fare? Ecco alcuni suggerimenti:
fare attività fisica
mantenere una sorta di “attività sociale” anche solo in videochiamate o telefonate (molto meglio dei semplici messaggi di testo)
aprire le finestre e stare all’aria aperta più spesso.
avere a che fare con la natura, curare piante e fiori e erbe.
avere a che fare con animali domestici.
coltivare di erbe officinali o piccole piante su un davanzale, un balcone o un piccolo giardino
