SARESTI AMIC@ DI TE STESS@ ?

 

E altre domande. 

Spero siate persone curiose perché questo e’ un intero post-risorsa sulle domande.

Perché? Perché non ce ne facciamo spesso, o almeno non spesso quanto forse dovremmo (o vorremmo), o anche se ce le facciamo già spesso, bhe, facciamocene ancora. Interessa? Prendetevi un attimo e iniziamo…

Partiamo dalla domanda-titolo, ‘Saresti amico/a di te stesso/a?’, che per ‘giocare’ potremmo chiedere ad un interlocutore (amici? partners?) e allo stesso tempo a noi stessi. Per capire meglio, per conoscerci meglio. Per riconoscere per esempio il proprio livello di autostima, o quello del povero malcapitato a cui facciamo la domanda. Immaginatevi l’amico/a del caso con un punto di domanda gigantesco stampato in fronte, come a chiedervi “mah?! Ci sei o ci fai?”, ma voi continuate imperterriti/e, divertimento e conoscenza garantiti! Parola di Psicoterapeutaitalianoalondra.

Questa particolare domanda di psicologia arriva da una lista che vi metto al link di seguito, ah! dimenticavo, lo sapete vero? Essendo oggi post-risorsa, le fonti saranno tutte piene di domande da farsi o da fare a seconda dei casi. 

Buone interviste a tutte/i!

Prima di rivelarvi la lista pero’, a prosito di cose stampate in fronte, provate a chiedere anche: se ci fosse sulla fronte della gente una specie di termometro che misura il grado di qualsiasi cosa vogliate misurare, cosa vorreste che misurasse?… Sempre in maniera giocosa questo vi darà un’idea di quali siano i valori e le priorità, vostri o di altri. Volete giocare alle domande psicologiche? Eccovi la prima risorsa:

9 domande psicologiche che vi permetteranno di conoscere davvero chi avete davanti 

Se il chiedersi cose vi intriga e volete andare un po’ più sul serio, per magari aiutarvi a prendere una decisione a proposito di una relazione su cui, appunto, vi state facendo delle domande, ecco che questa lista avrà magari qualche spunto per cose che forse non vi siete ancora chiesti/e. Sono basate su studi che riguardano relazioni, fiducia, e campanelli di allarme.

15 Questions to Help Decide if a Relationship Has a Future

Volete misurare la vostra intelligenza? Presto fatto, chiedetevi: “Se 5 macchine impiegano 5 minuti per fare 5 pezzi, quanto tempo impiegano 100 macchine per fare 100 pezzi?” e cose del genere…

Comportamento Tre facili domande per misurare la tua intelligenza 

Se invece, al di la’ della capacita’ di ragionamento voleste misurare la vostra resilienza emotiva, capire quanto siete forti, potreste iniziare con queste tre domande: “Che conclusioni imprecise e frettolose posso trarre di me stesso? Cosa mi abbatte? Che scuse mi permetto di usare con me stesso?” Poi continuate con le restanti suggerite da questa lista: 

SEI MENTALMENTE FORTE? 27 DOMANDE PER SCOPRIRLO.

Allora? Vi bolle il cervello? E come biasimarvi, va bene, la smetto, ma forse ci torno su’, intanto buon tutto e alla prossima. Ah! ovviamente se voleste parlare di qualcosa venuto fuori dalle domande io ci sono, in presenza, a Londra, in varie sedi, e online da qualsiasi punto del globo terracqueo. 

COME TE LO DICO?

 

https://vimeo.com/465179338
  • Cit. Eamon –

When your rooster crows at the break of dawn

Look out your window, and I’ll be gone

You’re the reason I’m travelling on

But don’t think twice, it’s all right

https://www.youtube.com/watch?v=TbdOZHtFeYk

Come giustamente dice l’articolo del The Guardian che mi ha dato il “la” per parlarne, e’ un argomento antico come l’umanita’, e sembra, sempre a dire dell’autorevole quotidiano, che risalga addirittura, nientepopo’dimenoche’, ai tempi in cui Eva dette quel famossissimo primo morso ad una delizioso melograno offerto dall’altrettanto famoso serpente, anche se a dirla tutta di quel serpente famoso non abbiamo mai saputo il nome, figuratevi che neanche mia nonna lo sa, ohibo’!

Ferme tutte e tutti! Melograno?!! … non e’ colpa mia, leggere per credere, ecco l’articolo ispiratore di oggi: We need to talk: the linguistic clues that reveal your relationship is over

In ogni caso, qualsiasi sia il frutto peccaminoso, la questione principale e’ il succo, no, non del frutto, il succo del discorso, ovvero una ricerca scientifica pubblicata dal PNAS che sembra avere isolato alcuni indubbi tratti comportamentali e di linguaggio che un partner usa poco prima di affrontare una rottura. Utile, no? Almeno uno/a si preparara (anche) psicologicamente al colpo e a come affrontarlo senza danno o perlomeno col minor danno possibile.

Ecco la ricerca:

Language left behind on social media exposes the emotional and cognitive costs of a romantic breakup

Su cosa e’ basata questa ricerca? Sull’analisi di più di un milione di post a tema su Reddit! Tutti i links a questi dati sono sull’articolo linkato sopra, ma se avete il ditino pigro, agevolo la vostra curiosita’, qua: Break-Ups su Reddit.

Ora, vi consiglio di andarvi a leggere l’articolo se non lo avete ancora fatto, perché a parte tutto e’ pure divertente ma se non vi va, allora vi riassumo qui un paio di informazioni-chiave che ho estrapolato e che sono davvero cruciali, prendete appunti:

Primo: Il periodo in cui si cambia il linguaggio in pre-rottura e’ di circa tre mesi!

Secondo: il partner inizia ha usare molti “io” e “noi” in tutto quello che dice!

Certo, ci sono altre parole che anticipano la rottura ma sarebbe troppo lungo elencarle qua, fate riferimento ai links di sopra se vi va di approfondire.

Lo sapevo, non ci credete. 

Eppure la studiosa che ha guidato la ricerca, Sarah Seraj, spiega questo condizionamento di linguaggio premonitore in termini semplici e logici. Dice cioe’ che: praticamente quando qualcuno porta un carico cognitivo pesante, perché lavora quasi costantemente col pensiero su una situazione di coppia, diventa in automatico più cosciente del se’ e della coppia e quindi lo traduce nel linguaggio che usa anche se non si riferisce direttamente alla rottura. Logico, no?

Quindi se sentite la vostra meta’ dire “caro/a perché noi non facciamo un viaggio in Sardegna che io ho sempre voluto fare perché io credo che sia una fantastica vacanza per noi che amiamo il mare e io mi dedicherei a scrivere quel benedetto libro…”

Bhe, allora e’ chiaro, datevi tre mesei e ascoltatevi Le 16 migliori canzoni sul divorzio e sulla fine di una storia d’amore o anche Playlist post rottura, le canzoni per quando ci si lascia, senza poi tralasciare Canzoni per superare una rottura | GirlPower.it. Oppure rubando ancora dalla chiusura dell’articolo ispiratore un suggerimento finale in musica, cantate (o non):

Do sing: I Will Survive.

https://www.youtube.com/watch?v=cQywZYoGB1g

Che dire, buona fortuna e se il carico emotivo-mentale diventa troppo forte, venitene a parlare, che fa bene.

PSICOLOGIA ON THE GO

 

Podcast di sogni scaricano verità. 

È roba forte

frasi celebri by Rick Riordan 

Ben ritrovati, oggi, lo sapete, no?… Esatto: post-risorsa, come sempre, ogni due settimane, da un po’ di tempo a questa parte.

Questo lo dedico a chi e’ sempre alle prese con qualcosa, anche se non e’ lavoro, si trovano sempre delle “scuse”, per non fare, per procrastinare, per non crescere, per non andare in palestra per usare un classico. 

No, non parlo della palestra con i pesi e il vogatore la cyclette, parlo della palestra mentale, intima, quella rivolta all’interno. Quindi oggi, o domani (in realtà ogni giorno), niente scuse, se siete di fretta o troppo presi/e, magari proprio perché volete fare dell’esercizio fisico, beh, quale momento migliore per migliorarsi. Unite le due cose, esercizio fisico e mentale, anche soltanto ascoltando dei podcasts per esempio.

Ve ne propongo alcuni tra cui questi primi due, li ho presi da Guida Psicologi ma alcuni dicono che chi gestisce il podcast non sia particolarmente simpatica o brillante, ma a noi qua interessano i contenuti, ovvero gli ospiti, che sono colleghi specializzati in alcuni temi mooolto interessanti e attuali.

Si parla di cose come: “Violenza psicologica nella coppia: come riconoscerla? Quali sono i comportamenti più comuni di chi la esercita? Come capire che si è vittime? Come reagire?”

Qui:https://podcasts.apple.com/it/podcast/violenza-psicologica-nella-coppia-44/id1514059494?i=1000523187234 

Sempre sulla stessa fonte si parla anche di “Disturbi alimentari: cosa sono? Quali sono i disturbi dell’alimentazione più diffusi? Come riconoscerli? Quali sono le possibili cause? Sembra che con il Covid siano in aumento i casi di disturbi alimentari: come mai?”

Qui:https://podcasts.apple.com/it/podcast/i-disturbi-alimentari-43/id1514059494?i=1000523186342 

Vi interessano temi diversi? Più particolari? di chiara matrice anglosassone ma in un podcast in italiano? Ok! “Ghosting: di cosa si tratta? Come reagire di fronte a un episodio di ghosting? Perché alcune persone spariscono? La persona che lo subisce potrebbe avere delle responsabilità, o comunque dovrebbe porsi qualche domanda? Esiste un fenomeno simile, il cosiddetto benching: in cosa si distingue dal ghosting e come reagire?” 

https://podcasts.apple.com/it/podcast/ghosting-41/id1514059494?i=1000521309967

Se poi li vuoi ascoltare tutti, ecco qui la pagina con l’elenco completo:

Psicologia e benessere | Il podcast di GuidaPsicologi su Apple Podcasts  

Come? anche a voi la host(ess) dei podcast precedenti non vi e’ particolarmente simpatica? Insomma, come si dice qui a Londra vi “put you off”? vi do un’alternativa, certo non ha gli stessi argomenti ma ha pur sempre temi, come dire, caldi? (A proposito, avete visto anche voi il sole oggi in UK? Incredibile! Esiste ancora! yeah!)

Mi ricompongo: cosa ne dite di un cross-topic tra psicologia e crescita personale? Tipo “Cosa hanno in comune la meditazione e la matematica dei frattali? … una ipotesi estrema per aiutare le persone che non conoscono la pratica meditativa a comprenderla. E approfondire la conoscenza di chi già la pratica per godere appieno di questo ‘gesto elementare che cambia la mente’ ”.

https://open.spotify.com/episode/2zWbEZAs1IF1p3eu8syUIR

Per l’elenco completo degli episodi di questa seconda fonte, qui: 

Il podcast di PSINEL | Podcast on Spotify 

Cosa? Non trovate l’argomento che fa per voi neanche li e vi siete pure spazientiti/e? Mmmhh… forse ve lo siete persi perché’ siete ancora di fretta, nel caso, vi ricordo gentilmente che “Essere pazienti non significa soltanto riuscire ad attendere, riuscire a dilazionare il piacere o non esplodere (perdendo la pazienza) ma significa saper lavorare con le proprie ‘risposte intern’. Il tema di oggi è molto più vasto di quanto si possa immaginare…” 

387- 6 consigli che aumentano la PAZIENZA senza effetti collaterali! 

Come al solito ho messo, come direbbe nonnina “parecchia carne al fuoco”, ma visto il sole a Londra io direi, mettetevi i podcasts in cuffia e tirate fuori i barbecue, evvaii!!! 

 

E ORA? ‘PEGGIO DI NIENTE’

 

Ho trattenuto il respiro nella foto

E sono venuto bene

Ho passeggiato nel vuoto

Per capire se alla fine conviene

E poi improvvisamente

Ho visto il tempo volare, ho visto il tempo cadere

https://www.youtube.com/watch?v=zXJcUcN-SWM

Chi mi segue nei vari profili socials sa gia’ che a volte, spesso, mi piace ricorrere alla musica come mezzo di espressione di spunti di psicologia, avete visto l’ultimo post a tema su Instagram Voglio La Mamma ?

Oggi quindi ho voluto introdurre questo nuovo articolo di blog con uno stralcio di Peggio Di Niente della band Ministri perché, come sottolinea anche la rivista Rolling Stone Italia, forse non tutti sanno che questa canzone parla proprio degli effetti della pandemia, vista con gli occhi dei Ministri certo, che e’ un occhio critico ed esprime un punto di vista provocatorio rispetto al tanto sicuro ‘andra’ tutto bene’ o ‘ne usciamo migliori di prima’. Peggio di niente, appunto, in contrapposizione al più comune ‘meglio di niente’, parla in maniera franca di come alcuni aspetti psicologici e sociali di questa pandemia non sono per nulla da trascurare o da imbellire, si dice che a volte bisogna guardare in faccia la realta’, sempre io direi, ed e’ l’unico modo per incidere sulla propria realta’.

“Peggio di niente è la canzone definitiva sull’impatto del Coronavirus perché riesce a toglierlo di mezzo senza smettere di parlarne. Tolto il Covid dalla narrazione, rimaniamo noi.

‘Peggio di niente’ dei Ministri è una grande canzone sulla pandemia perché non parla di pandemia 

Ne abbiamo anche parlato live su Instagram, magari qualcuno di voi c’era al live che ho fatto con Francesca di Ital_london, dove abbiamo rflettuto su come ci sentiamo ora che si ‘riapre’ la societa’ anche a Londra, con la fine del lockdown, e quali sono i risvolti psicologici da affrontare. C’e’ chi cade nella psicologia dell’incertezza, chi si trasforma, chi si adatta, chi fa piani e chi vive alla giornata. Al solito il mondo e’ belle perché e vario, ma come stiamo a salute mentale? Sono temi importanti, non per nulla la discussione e’ in atto anche in sedi molto più istituzionali, come il World Economic Forum:

Pandemics and the psychology of uncertainty | World Economic Forum 

Di certo questo momento storico, nel bene o nel ‘male’, ha cambiato la nostra psicologia, voglio dire, i propri riferimenti e schemi mentali (e quindi anche emotivi) sono un po’, o un po’ tanto, diversi, non trovate? Ne leggevo di recente anche sull sito della BBC, a questo link: The fear of coronavirus is changing our psychology 

Sembra infatti che secondo alcuni studi citati dall’articolo, il costante bombardamento mediatico e in generale di focus e attenzione a tutti i vari aspetti della pandemia, l’esposizione quotidiana a questa indigesta realta’, che si protrae da ormai lunghi mesi e purtroppo ancora attuale, oltre a portare ad un aumento di ansie e una provata salute mentale si riflette poi sul personale e sul sociale. 

Gli effetti della psicologia dell’incerto, della minaccia costante si esprimono tra di noi in giudizi personali più estremi, attitudini amplificate, moralita’ più conservatrice anche su questioni molto attuali come immigrazione, diversita’, eguaglianza e diritti personali e sociali in genere. E’ interessantissimo infatti l’approccio storico evolutivo che l’articolo della BBC fa, che in sostanza si riassume in breve cosi’: stiamo forse tornando un po’ più tribali?

Voi come la state vivendo questa cosa? Mandatemi dei messaggi e soprattutto state sintonizzati sui vari canali social e su questo blog per aggiornamenti e spunti. Se poi c’e’ qualcosa che vi riguarda e vi interessa in particolare modo approfondire faccia a faccia, sapete dove trovarmi.

Buona introspezione a tutte/i !

I PAS e GLI EUROPEI

 

 

Vi hanno mai detto che siete dei PAS! No, tranquille/i, non e’ un insulto. Vuol dire essere molto sensibili ad alcuni stimoli e, giusto per togliere subito il primo dubbio, non e’ neppure neanche una condizione patologica. 

Essere PAS significa ‘semplicemente’ essere una Persona Altamente Sensibile, e’ una caratteristica, un tratto, di alcune personalita’. Diciamo che, un po’ banalizzando, a scopo esemplificativo possiamo dividere le persone in due macro-categorie: le PAS e quelle che invece hanno una soglia di sensibilità agli stimoli meno… ehm, sensibile, a Londra forse direbbero che sono più…tough.

Ora al di là delle etichette, come al solito con questo post-risorsa di oggi vorrei darvi degli strumenti per potere interpretare meglio e come approcciare la quotidianità se siete altamente sensibili.

Allora, da dove iniziamo? Intanto se vi considerate persone con una risposta alta a degli stimoli esterni, anche materiali, come suoni o luci, se siete come dire,  naive?, o se magari guardando un film violento ve lo portate dietro per giorni o mesi, ma anche se siete sensibili in positivo: molto mossi/e dalla bellezza, per esempio di un’opera d’arte o di una brava persona che fa un gesto importante ecc., beh allora ci sono chances che lo siate. Io mi informerei un po’ meglio, qui:

What Is a Highly Sensitive Person (HSP)?

Poi magari tanto per giocare farei anche un test online:

Highly Sensitive Person (HSP) Test (idrlabs.com)

Come gia’ detto la sensibilita’ alta non e’ da intendere con una connotazione ‘negativa’, infatti ci sono molti aspetti positivi di questa capacità di percepire gli stimoli in maniera maggiore, con riflessi interessanti come per esempio negli ambiti creativi. Date un occhiata:

Abilities of HSP people | HSP TEST   

Ah, dimenticavo quasi di essere sul world wide web. Se non vi collegate da Londra o comunque non masticate abbastanza l’inglese, ci sono moltissime risorse anche in italiano. Ecco un sito dedicato all’argomento, c’e’ anche qui la sezione test:

Persone Altamente Sensibili.it

Pe ulteriori letture, qua una piccola ma importante lista di libri che trovate in italiano:

LIBRI PER PERSONE ALTAMENTE SENSIBILI

Se siete ancora qui a questo punto e vi avanza qualche altro minuto, ho trovato una collega italiana che e’ lei stessa una PAS e proprio per questo si e’ dedicata allo studio di questo tratto della personalità, qua sotto un intervista in radio riprodotta su YouTube.

https://www.youtube.com/watch?v=AceIcF61zeY

Ora, se la vostra o il vostro partner ha il volume a manetta per gli Europei di calcio e voi date fuori di matto, e volete magari avere un orecchio amico, magari che sappia di cosa state parlando, io sono qua.

Ho tre sedi a Londra dove potete incontrarmi. Ho anche ricevuto la seconda dose del vaccino Covid. Se invece siete lontani, uso le solite piattaforme conosciute per sedute online.

Speriamo di vincere gli Europei! PAS, un consiglio, preparate i tappi per le orecchie.