Ho trattenuto il respiro nella foto

E sono venuto bene

Ho passeggiato nel vuoto

Per capire se alla fine conviene

E poi improvvisamente

Ho visto il tempo volare, ho visto il tempo cadere

https://www.youtube.com/watch?v=zXJcUcN-SWM

Chi mi segue nei vari profili socials sa gia’ che a volte, spesso, mi piace ricorrere alla musica come mezzo di espressione di spunti di psicologia, avete visto l’ultimo post a tema su Instagram Voglio La Mamma ?

Oggi quindi ho voluto introdurre questo nuovo articolo di blog con uno stralcio di Peggio Di Niente della band Ministri perché, come sottolinea anche la rivista Rolling Stone Italia, forse non tutti sanno che questa canzone parla proprio degli effetti della pandemia, vista con gli occhi dei Ministri certo, che e’ un occhio critico ed esprime un punto di vista provocatorio rispetto al tanto sicuro ‘andra’ tutto bene’ o ‘ne usciamo migliori di prima’. Peggio di niente, appunto, in contrapposizione al più comune ‘meglio di niente’, parla in maniera franca di come alcuni aspetti psicologici e sociali di questa pandemia non sono per nulla da trascurare o da imbellire, si dice che a volte bisogna guardare in faccia la realta’, sempre io direi, ed e’ l’unico modo per incidere sulla propria realta’.

“Peggio di niente è la canzone definitiva sull’impatto del Coronavirus perché riesce a toglierlo di mezzo senza smettere di parlarne. Tolto il Covid dalla narrazione, rimaniamo noi.

‘Peggio di niente’ dei Ministri è una grande canzone sulla pandemia perché non parla di pandemia 

Ne abbiamo anche parlato live su Instagram, magari qualcuno di voi c’era al live che ho fatto con Francesca di Ital_london, dove abbiamo rflettuto su come ci sentiamo ora che si ‘riapre’ la societa’ anche a Londra, con la fine del lockdown, e quali sono i risvolti psicologici da affrontare. C’e’ chi cade nella psicologia dell’incertezza, chi si trasforma, chi si adatta, chi fa piani e chi vive alla giornata. Al solito il mondo e’ belle perché e vario, ma come stiamo a salute mentale? Sono temi importanti, non per nulla la discussione e’ in atto anche in sedi molto più istituzionali, come il World Economic Forum:

Pandemics and the psychology of uncertainty | World Economic Forum 

Di certo questo momento storico, nel bene o nel ‘male’, ha cambiato la nostra psicologia, voglio dire, i propri riferimenti e schemi mentali (e quindi anche emotivi) sono un po’, o un po’ tanto, diversi, non trovate? Ne leggevo di recente anche sull sito della BBC, a questo link: The fear of coronavirus is changing our psychology 

Sembra infatti che secondo alcuni studi citati dall’articolo, il costante bombardamento mediatico e in generale di focus e attenzione a tutti i vari aspetti della pandemia, l’esposizione quotidiana a questa indigesta realta’, che si protrae da ormai lunghi mesi e purtroppo ancora attuale, oltre a portare ad un aumento di ansie e una provata salute mentale si riflette poi sul personale e sul sociale. 

Gli effetti della psicologia dell’incerto, della minaccia costante si esprimono tra di noi in giudizi personali più estremi, attitudini amplificate, moralita’ più conservatrice anche su questioni molto attuali come immigrazione, diversita’, eguaglianza e diritti personali e sociali in genere. E’ interessantissimo infatti l’approccio storico evolutivo che l’articolo della BBC fa, che in sostanza si riassume in breve cosi’: stiamo forse tornando un po’ più tribali?

Voi come la state vivendo questa cosa? Mandatemi dei messaggi e soprattutto state sintonizzati sui vari canali social e su questo blog per aggiornamenti e spunti. Se poi c’e’ qualcosa che vi riguarda e vi interessa in particolare modo approfondire faccia a faccia, sapete dove trovarmi.

Buona introspezione a tutte/i !