Anna ha 18 anni e si sente tanto sola

Ha la faccia triste e non dice una parola

Tanto è sicura che nessuno capirebbe

E anche se capisse di certo la tradirebbe

È la musica, la musica ribelle

Che ti vibra nelle ossa

Che ti entra nella pelle

Che ti dice di uscire

Che ti urla di cambiare

Di mollare le menate

E di metterti a lottare

https://www.youtube.com/watch?v=mCrlEFMKvuc

Chi frequenta il mio profilo Instagram, che poi riflette anche su FB, lo sa bene, a volte mi esprimo con le parole altrui, perché c’è chi sa meglio di me mettere giù in forma spesso poetica, decisamente emozionante, alcuni concetti che in psicologia teorica sono, diciamocelo, booooring, come direbbero qua a Londra. Vi sarete appunto imbattuti/e nella serie di post Musica per pensare, che i più attenti sanno arrivare periodicamente, ogni quattro o cinque post, no? Qualche esempio:

Vasco per pensare

De Andre’ per pensare

Carmen Consoli per pensare (tra l’altro post più visto in assoluto sul mio profilo)

Bene, oggi ho deciso di dedicare un post lungo sul blog alla musica che aiuta, a quella che arriva diretta all’anima e alla mente allo stesso momento. Si’ perché al di là delle mie preferenze personali ed approccio alla terapia, e‘ provato, la musica ha una potenzialità terapeutica enorme.

Dunque, il post-risorsa bisettimanale e‘ pieno di link su una delle regine delle terapie ‘naturali’ (insieme al passare tempo all’aria aperta, fare esercizio ed avere una dieta equilibrata, alle buone e positive connessioni sociali…): 

Signore e Signori! Miss Musica the Queen!

I links online sono davvero tanti, forse troppi per un post che non vi prenda il tempo che ci vuole per pronunciare correttamente (e senza inflessioni dialettali) supercalifragilistichespiralidoso. Quindi voglio suggerirvi in particolare uno studioso dal cognome pure impronunciabile ma se non altro più corto, Jacob Jolij, che, come citato dal Washington Post (non la Gazzetta di Mia Nonna per intenderci), ha teorizzato una formula matematica (!!) che spiega come la musica ci mette in stati positivi, che ci guariscono se c’e qualcosa da guarire o che se non altro aiutano a vivere bene e meglio: The secret math behind feel-good music

Lo spiega bene in italiano un collega virtuale che credo di avere gia’ citato e che dedica tutto il suo operato alla musica: “i testi positivi, la chiave musicale ed il ritmo veloce a 140-150 battiti al minuto donano energia, regalano fiducia e rendono inconsciamente le persone felici ed eccitate al di là dei gusti e delle percezioni personali.

Jacob Jolij ha poi elaborato una vera e propria equazione per calcolare l’effetto positivo di una determinata canzone: Rating = 60 + (0.00165 * BPM – 120)^2 + (4.376 * Major) + 0.78 * nChords – (Major * nChords)” e inserisce nel link sotto anche la top ten delle canzoni che fanno stare bene.

The Feel Good Song Formula: la top 10 delle canzoni del benessere

I piu’ brainy tra di voi, magari hanno bisogno di evidenza scientifica allo stato teorico puro, ed allora cari i miei cervelloni, eccovela: Rhythm and beat perception in motor areas of the brain

https://open.spotify.com/playlist/7k00dawKjXgBBuq2nZyHmO

Avete fretta? E volete sentire la canzone che mette più di buonumore in assoluto? Mado’ ma quante risorse! Eccola, uno shottino di buonumore!

This Is The Happiest Song On Earth, According To Science

Ma beninteso, non e‘ solo una questione di buonumore, di fatto la musica puo’ intervenire su diverse aree del nostro cervello, quelle più remote e primitive, non lo dico io lo dice Focus: 11 problemi che si possono affrontare con la musica 

Buon ascolto e alle prossime risorse!