psicologo italiano a londra
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Cosa fare quando ci sentiamo inghiottiti dalle emozioni

L’altra notte ho fatto un incubo che però mi ha fatto riflettere.

Ti va di raccontarmelo?

Si. Ero in macchina. Era la mia macchina, ma c’erano un sacco di controlli e bottoni che non avevo mai visto e mancava il volante!

Niente volante, aiuto!

Infatti! Ero in discesa e la macchina guadagnava velocità, inutile cercare il freno perchè non c’erano pedali. Ho iniziato a premere tutti i bottoni ma non succedeva nulla. Stavo andando così veloce che mi sono svegliat* dalla paura di andare addosso a qualcosa.

E questo sogno a cosa ti ha fatto pensare?

Che deve essere così che ci si sente a perdere il controllo di se stessi. A non sapere come fare a guidare un mezzo che fino a prima eri sicuro di saper controllare.

Sarà che è periodo di fantasmi e spavento dietro ogni angolo ma, halloween a parte, vi è mai capitato di provare un’ansia così intensa che si manifesta fisicamente? 

Il battito accelera, le mani vi tremano e vi sentite la terra mancare da sotto ai piedi? Una paura che vi ha fatto pensare “Oddio! Sto impazzendo?!”. 

Spesso la paura di perdere il controllo di se stessi si manifesta in questo modo. Oppure attraverso ansia generalizzata che può culminare in attacchi di panico.

Il Controllo Che Ci Fa Perdere Il Controllo

Ma da dove arriva questa paura? In parole semplici, da un “errore di calcolo” tra ciò che sta succedendo al tuo corpo a quello che pensi.

O meglio, a come dovrebbero andare le cose quando sei in ansia o stai provando qualsiasi altra emozione che giudichi “negativa”.

È in queste situazioni che il nostro cervello dice “oh no, so già cosa sta per succedere e non voglio che succeda ancora!” Ma nell’evitare quest’esito che abbiamo predetto, rischiamo di entrare in uno stato di ansia ancora più elevato.

Come un cane che si morde la coda! (ma decisamente molto meno divertente da assistere). 

Come Capire Quando Stai Per Perdere Il Controllo

La paura di perdere il controllo in se non è un disturbo, ne una sindrome. I sintomi sono simili a quelli dei disturbi di ansia, che portano poi ad attacchi di ansia e di panico.

La paura di perdere se stessi o impazzire infatti, è classificata tra i sintomi psicologici degli attacchi di panico:

  • senso di irrealtà (derealizzazione)
  • depersonalizzazione (senso di essere staccati da sé stessi)
  • paura di morire, di perdere il controllo o di impazzire.

Come ben sapete questi ultimi sono “attacchi” e quindi non sempre (anzi, quasi mai) arrivano con un chiaro colpevole che li fa scaturire. Anzi.

La maggior parte delle volte arrivano e basta, senza preavviso me ovvia ragione e ci lasciano sopraffatti da forti emozioni che spesso ci mettono un bel po’ a sparire.

Iniziamo con identificare i sintomi principali che si manifestano in una situazione di questo tipo:

  • accelerazione del battito cardiaco,
  • sensazioni di iperventilazione,
  • palpitazioni e sudorazione,
  • formicolii,
  • agitazione psicomotoria.

E adesso? Cosa Si Fa?

Edo, la prossima volta che mi trovo a sperimentare queste emozioni, cosa faccio? Mi sembrava di soffocare, quasi di morire! 

Ci sono delle strategie per “ritornare al presente” che possono essere utili quando si iniziano a percepire i primi sintomi degli attacchi di panico

Esercizi di respirazione: per ridurre la risposta fisica all’attacco di panico, normalizzare il battito cardiaco e ridurre la sensazione di ansia.

Distogliere la concentrazione: quando si verifica l’episodio, smettere di focalizzarsi sul momento di panico aiuta a sentirsi meglio. Alcune strategie possono essere lavarsi il viso, accarezzare l’animale da compagnia, annusare un’essenza piacevole, fare movimento fisico, riordinare la stanza etc. 

Un esercizio che mi piace molto è quello del 5,4,3,2,1. Dove voi, o la persona che sta sperimentando l’attacco di panico elenca:

  • 5 cose che riesce a vedere. Forma, colore, dimensione e così via.
  • 4 cose che percepisce al tatto. La tazzina di caffè caldo, il sole sulla pelle. O il contatto con la superficie seduta.
  • 3 cose che riesce ad ascoltare. Ad esempio il canto degli uccelli o la voce di una persona.
  • 2 odori. Il profumo emanato da una pizzeria nelle vicinanze, l’odore dei biscotti appena fatti oppure lo shampoo.
  • 1 sensazione che sta provando. È importante focalizzarsi su una sensazione soltanto.

Chiedere aiuto: è vero che ci si può “arrangiare” a superare gli attacchi di panico e/o di ansia da soli. Però ormai lo sapete, io sono un grande ammiratore della terapia cognitivo comportamentale. 

E in questo caso, può essere uno strumento davvero molto utile, soprattutto quando accompagnato da un percorso di cura individualizzato.

Insomma, da soli potete smettere di girare in torno per un po’. 

Ma, per smettere di mordervi la coda invece, affidarvi a qualcuno che vi possa aiutare a capire che la coda è la vostra, è un modo per arrivare a fondo e cambiare quella narrativa che vi ha portati a iniziare a girare attorno. Bau!