Le 7 Caratteristiche Di Una Relazione Sana

psicogolo italiano a londra
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Andiamo a vederle insieme

Edo, sono pront* per una relazione sana!

Guarda che l’insalata puoi mangiarla anche da single, sai?

Ma no! Io dicevo che sono pront* a trovare una persona per avere una relazione salutare.

Certo, certo. Ma cosa intendi per una relazione salutare? Cioè, secondo te com’è un rapporto sano?

Credo che sia un rapporto fluido di dare e avere, dove si tiene ad entrambi, ci si rispetta e si vuole crescere assieme. E nonostante a volte sia difficile si vede sempre il valore dell’altra persona. Ah e ovviamente ci si vuole bene!

Mi sembra un ottimo inizio, adesso ti aggiungo due caratteristiche che contraddistinguono una relazione sana.

  1. Affetto, Interesse e Accettazione Reciproci 

Senza interesse non potrebbe esserci una relazione. Più’ impariamo ad accettare la persona affianco a noi, con tutte le sue imperfezioni, più’ forte diventa la connessione. Le tre sommate si traducono in amore. 

  1. Fiducia

Si sente spesso dire che la fiducia deve essere alla base di tanti rapporti, certo a gradi diversi, ma è fondamentale nelle relazioni di coppia. 

Senza fiducia, la relazione è dominata dall’incertezza e questo, a lungo andare può logorare la relazione stessa.

  1. Comunicazione e Dialogo

La comunicazione è fondamentale in tutti gli stadi della relazione e aiuta a:

Approfondire la conoscenza del nostro partner

Non solo a livello profondo ma anche nella fase iniziale della relazione, per capire chi si ha davanti.  Dai “mi piace” e “non mi piace” a storie personali che aiutano a costruire un’immagine del nostro partner.

Capire come l’altro  “funziona” all’interno di una relazione

Tutti noi abbiamo dei modi di comportarci all’interno di una relazione sentimentale. 

Questi comportamenti sono legati al nostro modo di vedere le cose. Spesso facciamo cose senza renderci conto che le stiamo facendo e altre volte invece ne siamo consapevoli. È bene comunicare al nostro partner quello che sappiamo. Vi faccio un esempio: “quando sono arrabbiat* ho bisogno di spazio”,  “ quando sono triste, un abbraccio mi fa stare meglio” oppure “non sto sempre al telefono, preferisco una chiamata a fine giornata piuttosto che mandare mille messaggi”.

In pratica fa capire all’altra persona come rispondiamo in certe situazioni così da non interpretare le reazioni ed i comportamenti dell’altro attraverso la nostra lente di pensiero ( “se non risponde subito allora non è più interessat*”). Siamo tutti diversi e abbiamo bisogno di capire come funziona l’altra persona senza fare ipotesi. Chiedi per sapere.

Più la comunicazione è frequente, più naturalmente si svilupperà un senso di fiducia nell’altra persona

  1. Onestà e Rispetto

É altrettanto importante essere onesti in quello che si condivide ( Magari non verranno con voi al concerto di Lady Gaga, certo, ma prima o poi lo scopriranno che i Doors vi fanno venire il latte alle ginocchia, quindi…).

L’onestà si deve estendere a tutta la relazione. Parlo del far vedere il “vero” lato di voi stessi. Senza maschere, senza inganni, senza velature. 

Certo, non sarà facile se siete agli inizi. Ma impegnatevi a praticare il punto tre già da subito e a svelare un po’ di voi stessi alla volta. Inutile che ve lo dica ma, per svelare il vero “io” ad un’altra persona, dovreste prima conoscervi :D. Vi conoscete? Siate onesti!

  1. Spazio e supporto per la crescita individuale (di entrambi)

Chi si ferma è perduto, perchè non si smette mai di imparare! (Questo punto va a braccetto con il numero sette).

Le relazioni spesso raggiungono uno stato stagnante anche perchè ci si blocca nella crescita personale. 

Non si cerca più di progredire, nonostante i nostri obiettivi e interessi si evolvano costantemente. La coppia deve darsi la possibilità e lo spazio per trasformarsi e crescere nel tempo e al tempo stesso supportarsi in questo percorso.

  1. Flessibilità

Una cosa che è spesso difficile da accettare è il fatto che le relazioni sono compromessi. Nelle relazioni “sane”, entrambi i partner sono disposti ad adattarsi ai cambiamenti e alla crescita. 

Per due partner che non sono mai disposti ad incontrarsi a metà sarà difficile condividere davvero una vita insieme.

  1. Individualità 

È molto importante non diventare il centro assoluto della vita di una persona. Altrettanto importante è fare in modo che loro non lo diventino per noi.

Mantenere un’individualità significa continuare ad avere una vita al di fuori della coppia. Coltivare delle passioni,  amicizie e hobbies, così da continuare ad “esistere” in maniera indipendente.

Conclusioni

Ovviamente ci sono molte altre cose che vanno ad influire, ma questa lista è un buon punto di partenza per capire come si sviluppa una dinamica salutare

Mi raccomando, ricordatevi che l’insalata potete mangiarla anche da single! Perche se non state bene con voi stess* e non vi conoscete ancora, sarà un po’ complesso arrivare ad avere questo rapporto con un’altra persona. Pront* a mettervi in gioco?

Il Modo Giusto Per Arrabbiarsi (Senza Scoppiare)

psicologo italiano a londra
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Il Modo Giusto Per Arrabbiarsi (Senza Scoppiare)

Edo questa era l’ultima goccia! Sto per scoppiare!! Sono così arrabbiat* che potrei fare danni.

Prima di distruggere il mio povero studio,  prova a fare un respiro profondo.

Ok. [respiro fondo] sono ancora super arrabbiat*

Meno?

Forse un 2% in meno

Ok, fai altri due respiri profondi. 

[respiro fondo] x2

Adesso dimmi, cosa ti ha fatto sorgere questa emozione forte?

Non so, non ci ho mai pensato.

Mai? Quante volte sei stat* arrabbiat* questa settimana?

Io…non le ho contate. Che rabbia! Dovevo contarle??

—-

E voi? Quand’è l’ultima volta che vi siete sentiti come se foste una pentola a pressione o un vulcano che sta per eruttare?

La rabbia è un’emozione normale, capita a tutti, ma va gestita per non arrivare a perdere il controllo. Andiamo ad esplorarla assieme.

Cos’è la rabbia?

La rabbia è un’emozione base e universale, cioè che è condivisa da tutti, indipendentemente da etnia e cultra. Insomma, se una persona è arrabbiata, lo percepiamo anche senza necessariamente parlarne la stessa lingua.

Certo, la rabbia è universale, ma la differenza tra come la percepiamo noi e gli altri è nella consapevolezza che abbiamo di noi stessi davanti questa emozione. Ovvero, come riconosciamo la rabbia in noi stessi?

Il miglior modo per sviluppare una consapevolezza è attraverso delle domande. Per esempio:

  • Ci rendiamo conto di quando siamo arrabbiati? Ci viene voglia di spaccare tutto? Oppure di arrenderci? Di agire o di scappare?
  • Cosa scaturisce in noi questa emozione? Pensieri, immagini, credenze, interpretazioni di una situazione? (anche i rimorsi possono portare a rabbia)
  • Come la gestiamo? Esplodiamo o ci teniamo tutto dentro oppure sfoghiamo in un modo “sano”?
  • Una volta passata, come viviamo il resto della giornata? Continuiamo a rimuginare o stiamo meglio?

È anche importante capire ogni quanto siamo arrabbiati, per evitare che diventi uno stato cronico. Se anche voi, come nel dialogo iniziale, sentite di essere costantemente in uno stato arrabbiato, è il momento di fare una pausa e riflettere.

Quando un’emozione si protrae per un lungo periodo di tempo, è spesso un segno che c’è qualcosa che necessita della nostra attenzione. Parlarne con uno psych può aiutare a fare chiarezza sull’origine e ristabilire un equilibrio.

Come gestire la rabbia

Se capita spesso di farci trasportare dalla rabbia (spesso quando non si è consapevoli di essere arrabbiati), può essere utile inziare proprio da lì. Scoprendone la causa e investigando per capire se c’è magari un pattern (comportamento ripetuto) che ci portiamo dietro che causa lo stesso risultato.

Investiga

Se è una situazione che ci ha fatti arrabbiare, chiediamoci se potremmo aver frainteso o interpretato male quello che è stato detto o fatto. Oppure se stiamo facendo troppo “mind reading” ovvero se diamo una libera interpretazione a delle azioni dell’altra persona. ie.: “hanno fatto questo perchè volevano dire questo”. 

Spesso la nostra interpretazione non è corretta ma ci porta lo stesso a fare delle proiezioni che scatenano emozioni negative. Perche noi pensiamo sempre al peggio! (é più semplice, piuttosto che pensare all’esito migliore) anche se non abbiamo delle prove tangibili per supportare la nostra previsione.

Respira

Il respiro è uno strumento favoloso per riportarci ad uno stato di calma. Quando siete arrabbiati, osservate il respiro. È probabile che sia corto e veloce. Questo segnala al cervello che siete in “fight or flight” ovvero, pronti a esplodere e ad agire! 

È controproducente restare in questo stato fisico e mentale, perchè allunga l’episodio di rabbia. Quello che invece potete fare è comunicare al vostro cervello che non siete in fuga. Facendo due o tre respiri molto lenti, usando la pancia (il diaframma) invece che i polmoni. 

Inala contando fino a 4, trattieni il respiro per 4, esala per 4 e trattieni per 4. Questo si chiama “box breathing”, e viene spesso usato per ridurre l’ansia e gli attacchi di panico, perchè vi riporta in controllo della situazione.

Allontanati

Allontanarsi dalla situazione che fa arrabbiare sembra uno step quasi ovvio. Giusto? Ma sapete che anche lamentandosi e ruminando si resta attaccati alla situazione che causa la rabbia?

Imparare ad allontanarsi anche a livello mentale significa non lamentarsi ossessivamente, non reagire in un modo che va ad alimentare la situazione e di conseguenza, la propria rabbia (istigando l’altra persona o continuando a riportare a galla la situazione). 

Conclusioni

Arrabbiarsi è parte delle emozioni umane ed è del tutto normale. L’importante è essere consapevoli del fatto che si è arrabbiati, cercare di esplorare cosa si cela dietro alla rabbia e uscire da questa situazione in maniera assertiva (comunicando i nostri bisogni e limiti, rispettando l’altra persona) e non aggressiva.

Mettete giù le sedie e respirate con calma!

Il Coraggio Di Lasciare Andare

psicologo italiano a londra
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Perché, a volte, i vincitori sanno quando mollare la presa

La settimana scorsa ho fatto una passeggiata con un’amica e il suo cucciolo. Il cane, un batuffolo di energia, tutto pelo e senza coda, è affascinato da tutto quell che lo circonda: scoiattoli, nuvole, cibo, odori, scoiattoli!!! Tira sempre moltissimo quand’è al guinzaglio. Così tanto che è una maratona più che una camminata tranquilla in riva al Tamigi. 

Arriviamo in un parco dove ci sono pochissime persone (strano, vero?), la mia amica ad un tratto si ferma e abbassandosi dice: “Edo, guarda adesso cosa succede”, e sgancia il cane dal guinzaglio. 

Mi aspettavo che il cane sarebbe partito in quarta per rincorrere quello scoiattolo che lo tormentava, e invece, improvvisamente si quieta. Si siede e aspetta. 

Quando ripartiamo, va al passo. “Wow. ma pensa te!” le dico. “Esatto! Sai, ci ho messo un po’ per capire che dovevo lasciarlo libero per avere un po’ di pace. Avevo paura ma alla fine abbiamo trovato un equilibrio”.

Ora, non vi sto dicendo di liberare tutti i cani in passeggiata! Ma questo evento mi ha fatto riflettere. 

Quante volte ci capita di avere davanti una situazione che ci sta drenando, affaticando o semplicemente ci porta via più energie di quelle che abbiamo a disposizione e noi cosa facciamo? Resistiamo. E ci auto-convinciamo che resistere e andare avanti sia la cosa migliore.

Come esseri umani, tendiamo naturalmente ad aggrapparci a tantissime cose: pensieri, persone, convinzioni, ricordi, per paura di perdere ciò che ci fa stare bene. Lasciare andare invece, non viene per nulla spontaneo. 

Quand’e’ che abbiamo incominciato ad avere paura di lasciare andare? Il persistere, l’“hang on”, il non mollare nella speranza che le cose migliorino è un qualcosa che fa parte di noi e ci viene in un certo senso tramandato in famiglia.

Ricordo che anche i miei genitori a volte mi dicevano “dai, dai, stringi i denti!” e per questo mi capitava di stare in situazioni pessime perché, beh, perché solo i perdenti mollano, giusto?

Winners Never Quit

E se vi dicessi che, a volte, la cosa più coraggiosa da fare, è lasciare andare? Smettere di resistere quelle situazioni che già sappiamo non ci porteranno da nessuna parte:

Un amore sterile, una persona che non ci vuole, un ricordo che genera dolore.

Il pensiero di rilasciare qualcosa a cui siamo attaccati, ma che sappiamo che non è per noi, può essere difficile e senza dubbio spaventoso!

Ma è un passaggio necessario e indispensabile per crescere, maturare e godere delle piccole cose che abbiamo nella vita. 

Come Faccio A Sapere Quando Mollare?

Cos’è che ci aiuta a capire che è ora di lasciare andare una situazione o una persona che ci fanno soffrire?

Quando stai sacrificando la tua felicità per la “sicurezza” che ti offre una situazione prevedibile o per qualcosa che abbiamo fatto che non ci rispecchia. Possiamo iniziare a lasciare andare e a perdonare noi stessi.

Quando sei legato al passato, perché il passato non può essere cambiato e di rimorsi e rimpianti non si vive. Arrivare alla realizzazione di questa cosa, è il primo passo per rilasciare qualcosa che non ci serve più.

Quando la paura dell’ignoto ti ancora ad una situazione che non ti piace ma non senti di avere una via di scampo per un motivo o un altro.

E Se Non Riesci A Lasciare Andare?

A volte si può’ trovare la forza di lasciare andare, e passare oltre, ma alcune situazioni richiedono un extra sforzo per fare questa transizione, diventa quindi necessario chiedere aiuto. Ma a chi? 

Dobbiamo cercare supporto in qualcuno che sappiamo essere già dalla nostra parte e possa farci forza. Che sia ad un amico o un familiare, questo è il momento sbagliato per fare affidamento a quelle persone che hanno un pensiero opposto al nostro. 

E se senti di non avere nessuno dalla tua parte? Cerca aiuto in una figura professionale che ti possa accompagnare in questa transizione, e supportarti nel cambiamento.

“Mollare” è per voi, non per gli altri. 

È per la vostra felicità, per la vostra salute mentale e perché sapete che è la scelta migliore per il vostro futuro. Ricordatevi che c’è sempre una via d’uscita a tutto e spesso, lasciando andare, magari riuscite a passeggiare con tranquillità.