PERCHÉ PSICOTERAPIA? PERCHÉ NO?

 

So really, the only qualification for going to therapy,

Is to be a normal human being

(Alain de Botton

Si’ lo so, questa citazione l’avete già letta da qualche parte. Non state a scervellarvi (per quello ci sono io), vi ricordo dove e quando l’avete letta, qua: TERAPIA O NON-TERAPIA, QUESTO E’ IL DILEMMA

Alla faccia della falsa modestia! Qualcuno stara’ pensando, e c’avete ragione dico io. Il fatto e’ che al tempo del sopra citato post non esisteva ancora una intera playlist dedicata alla psicoterapia, quindi alcuni video-risorsa saranno pure una ripetizione (che tra l’altro non fa mai male) ma altri video sono invece totalmente nuovi e aggiornati e io ne approfitto per riportare l’attenzione sul mio lavoro, che amo e che vorrei si capisse al meglio in modo poi da lasciare a voi la scelta di usare la terapia o meno per un vostro percorso di conoscenza e/o di salute. Vedetelo un po’ come un post-risorsa che mi evita di scrivere un lungo testo di FAQ. 

Alcune persone ancora al giorno d’oggi si chiedono ma perché la psicoterapia? Perché il counseling, quando semplicemente potreste andare da nonna a parlare delle vostre cose? Eeh, lei si che ne sa (vero nonnina?ndr). Potreste andare anche da mamma, o da parenti e magari dai più cari amici e amiche che sanno tutto di voi e sicuramente vi sanno (e vi vogliono) consigliare. Beh, va tutto bene, tra l’altro alcuni buoni amici sanno anche ascoltare molto -i parenti no ;)-, ma sempre fino ad un certo punto… Si sa che anche con le migliori delle intenzioni e con tutto l’amore del mondo: gli amici prima o poi interrompono, vogliono davvero aiutarvi e quindi vi offrono soluzioni, i parenti giudicano, tutti non sono formati con anni di studi e di esperienza sul campo e tutti sono troppo coinvolti nelle vostre vite, più vi amano, più vi conoscono e più sono coinvolti e dunque hanno senza colpa e senza negatività tutti dei pre-giudizi.

Al contrario i terapisti professionisti (hello!) scelgono questa strada specifica, studiano e praticano quotidianamente, sono inclini ad aiutare senza coinvolgimento emotivo. Insomma, appunto senza falsa modestia, sappiamo come funzionano i meccanismi della mente e non ci spaventiamo o rimaniamo emotivamente impressionati da nessuna sorta di dichiarazione, pensiero, emozione, stato psicologico. 

Soprattutto, non siamo coinvolti, un giudizio non si forma nemmeno, e ascoltiamo, ascoltiamo tanto e davvero finche’ ce n’e’ bisogno, per poi non dare soluzioni (“what?!” Nonna dicet). Esatto, non diamo soluzioni, facciamo fare a voi il vero lavoro (e chi altro?). Le trovate da soli/e le soluzioni ma a volte si ha bisogno di una guida, un co-pilota professionista ed e’ qui che entriamo in gioco noi. Convinte/i? 

Troppe parole mie per un post-risorsa, se volete capire meglio, le risorse di oggi sono per voi, dal pluri usato canale Youtube dei tipi di School Of Life eccovi aluni video dalla playlist sulla psicoterapia che (magari) convinceranno i più scettici e scettiche del fatto che la terapia e’ in realtà per tutti/e ed e’ una cosa diversa dal parlare con l’amico o la persona che ci ama.

https://www.youtube.com/watch?v=OxuZiqY5ypU&list=PLwxNMb28XmpcpxBm1RoGRx4mVKNRIrKkG

Ora, vi aspettate di nuovo il video di Freud? Esatto.  

Però che questo e’ di una Freud, non quello che vi aspettate. Parla dei meccanismi di difesa. Signori e signore, ecco a voi: 

Anna Freud!

https://www.youtube.com/watch?v=v80Nd8w1uts&list=PLwxNMb28XmpcpxBm1RoGRx4mVKNRIrKkG&index=4

Oppure tu che leggi sei più interessat@ al perché nessuno sembra capirti davvero? Allora stiamo parlando di quello che viene definito “the mirror-phase” in psicologia. Porta il ditino qua sotto e schiaccia con gentilezza:

PSYCHOTHERAPY – Jacques Lacan

https://www.youtube.com/watch?v=5OnhOXq7m4w&list=PLwxNMb28XmpcpxBm1RoGRx4mVKNRIrKkG&index=8

Ne avete abbastanza? No? Ok, non mi rimane che darvi il link all’intera playlist e… buon tuffo all’interno di voi stessi/e!

https://youtube.com/playlist?list=PLwxNMb28XmpcpxBm1RoGRx4mVKNRIrKkG

By for now

L’AMORE NON RICAMBIATO

 

“All the flowers that you planted, mama, in the backyard

All died when you went away

I know that living with you, baby, was sometimes hard

But I’m willing to give it another try

Nothing compares

Nothing compares to you

Nothing compares

Nothing compares to you”

https://www.youtube.com/watch?v=r6Q4Q5Hnr-E

Un testo ‘rubato’ dalla bravissimissima Sinead O’Connor dei tempi d’oro per introdurre un argomento che purtroppo e’ il tormento di molte anime. Avete presente quando si ama e non si viene amati? No? Buon per voi. Se la risposta e’ invece si’, sapete quanto il rifiuto o la mancanza di reciprocità e’ a volte una sofferenza molto dura da sostenere. Quando siamo in una relazione dove c’e’ egocentrismo o narcisismo di un partner, a volte abuso, inteso non (solo) come abuso fisico, ma quel sottile abuso psicologico dove una parte consciamente o meno approfitta dell’altra emotivamente. Si può in questi casi provare una tristezza infinita, per poi magari reagire con rabbia perché ci si sente, come dire, umiliati/e? e spesso impotenti. 

Però come per ogni cosa, se si capiscono i meccanismi che la muovono allora diventa più gestibile, quindi, come direbbe nonnina “calma e gesso” e proviamo a fare mente locale e a sviscerare le dinamiche del tormento di una amore non ricambiato.

Tempo fa avevo letto un post di una collega sul tema e l’avevo messo in quell’interminabile lista di bookmarks di argomenti da proporvi, ora è il momento di rispolverarlo, eccolo, vi da’ un idea delle principali dinamiche emotive e mentali:

Amore Non Corrisposto: Come Guarire Se è a Senso Unico

Determinato che l’amore non corrisposto può essere un’esperienza che in molti attraversano. La questione per quanto mi riguarda sta nella differenza citata tra  ciò che è un’eccezione e ciò che invece diventa la regola, che e’ un distinguo fondamentale. Ci sono infatti delle esperienze di vita ‘normali’ e occasionali, capita di innamorarsi in adolescenza anche senza mai arrivare ad una vera relazione con la persona amata, o capita di avere un amore non corrisposto da adulti e, se non si sta bene, accorgersene per poi cambiare. Poi ci sono i casi in cui invece si entra in una sorta di circolo vizioso e dunque non sano, come quando l’esperienza si ripete, senza mai trovare una ‘soluzione’ e anzi in un certo senso attirando il partner sbagliato continuamente. 

Diventa allora una esperienza ‘cronica’, perché per esempio ripetiamo questo tipo di vissuto con diversi partners, o anche con un partner solo ma per un periodo prolungato di tempo, stiamo in relazioni disfunzionali, dove l’amore non e’ corrisposto, senza mai agire per un’uscita rispettosa per noi stessi/e e sana per il nostro equilibrio emotivo e psicologico.

In questi casi, bisognerebbe chiedersi qual e’ la causa scatenante in noi, quali sono i veri nodi da sciogliere che potrebbero essere vari e magari intercorrelati, come depressione, bassa autostima, distacco dalla realtà e idea di amore romantico, traumi emotivi che ci si porta dietro dal passato.

Tutto utile da sapere, certo, ma nella pratica come si fa? Beh, e’ come dicevo una situazione talmente comune che pure WikiHow ha il suo elenco di suggerimenti. “OMG! What?”, direbbe mia nonna se fosse a Londra.  Io una risposta per nonna non ce l’ho, però so che sono d’accordo col punto n.4 di WikiHow, ovvero: bisogna innanzitutto individuare i propri schemi comportamentali. 

Come Affrontare un Amore Non Corrisposto: 15 Passaggi 

Mettiamo pure il caso che una ‘banale’ lista di suggerimenti su internet vi faccia capire alcune cose del vostro comportamento riguardo agli amori non ricambiati, altro paio di maniche e’ appunto come andare ad agire per cambiare la situazione e terminare il tormento. Voglio dire, la saggezza del web, nonostante nonna pensi sia “arga, “rubbish”, può essere d’aiuto, ma fino a un certo punto. Dipende da caso a caso.

Sapete, no? mi piace spesso dirlo in musica, per cui oggi vi lascio con un link con cui crogiolarsi un po’ nel proprio tormento: 10 canzoni sull’amore non corrisposto – Donne Sul Web… però poi avanti tutta e prendiamo in mano le redini della situazione, da soli, con un amico o con un professionista, a voi la scelta. 

Se voleste approfondire casi un po’ complicati, io son sempre a disposizione, con tre sedi a Londra e al limite ci si vede anche in video. 

Alla prossima.

LE APPS DELLA SERENITÀ

 

Come passa il tempo, sara’ pure un luogo comune ma i giorni, anzi le settimane, volano, mi sembra ieri che vi ho suggerito dei podcast di psicologia nel post PSICOLOGIA ON THE GO ed ora eccomi di nuovo ad un post-risorsa che fa ricorso al digitale ed in particolare a delle Apps.

Ben inteso, la mia preferenza e’ la terapia in presenza, faccia a faccia, dove c’e’ uno scambio di energie e comunicazioni umane a tutti i livelli, cosa che a mio avviso non e’ riproducibile se invece c’e’ una mediazione di un aggeggio digitale, poi ad onor del vero dipende anche come si usano questi mezzi e a che scopo.

Ora pero’, più che entrare nel merito del digitale, vorrei come di consueto darvi delle dritte utili e pratiche. Vi ricordate quel post che parlava di LE APPS DELLA FELICITA’? Perfetto questo e’ il post gemello, perché c’e’ cosi’ tanto da cui scegliere che un post su delle App non e’ stato sufficente, e poi c’e’ sempre l’aggiornamento con novita’ che al tempo del primo posto non esistevano. 

Eccovi quindi le più interessanti applicazioni del momento per il vostro benessere mentale.

Ormai e’ risaputo, la meditazione aiuta parecchio, dunque vorrei partire con questa App, che si presenta cosi’: Con centinaia di app per la meditazione fra cui scegliere, cosa rende Meditopia così speciale? A differenza della maggior parte delle altre opzioni, Meditopia è molto più di una soluzione a breve termine per addormentarsi e scaricare lo stress: offriamo ad ogni membro oltre 1000 meditazioni profonde, dedicate esattamente agli aspetti che ciascuno di noi è chiamato ogni giorno ad affrontare come persona, a prescindere dall’età, dal background o dall’esperienza.

‎Meditopia: Meditazione, Sonno su App Store 

Meditopia: Meditazione, Musica Rilassante, Dormire – App su Google Play

Se vi fidate solo di quelle supertestate e premiate, allora il Time Magazine ha premiato questa:

‎Insight Timer – Meditazione su App Store

Insight Timer – Meditazione – App su Google Play  

No Zero Days invece non l’ho trovata su Goggle Store per Android ma siccome promette di aiutare a fare almeno un passetto al giorno, non importa quanto piccolo, verso la serenita’ e contentezza, allora mi perdonino gli ‘Androidi’ ma la segnalo per i ‘Melomani’, qui:

‎No Zero Days on the App Store  

Per non inimicarmi gli Androidi eccovi un link per voi, vi aiuta a tenere un diario della gratitudine, che poi a dirla tutta potreste anche fare solo con carta e penna e ve lo consiglio, ma se amate la tecnologia e il potere dell’essere grati di tutto cio’ che sicuramente avete, ma (an)notate poco, et voila, come direbbe mia nonna in viaggio a Parigi:

365 Gratitude Journal — Self-Care app on Google Play

Se volete tenere un diario digitale ed avete poco, ma poco poco,  tempo, allora eccovi delle pillole giornaliere, note veloci ed efficaci:

‎Daylio Journal on the App Store 

Daylio – Diary, Journal, Mood Tracker – Apps on Google Play 

Questa invece e’ talmente avanti che… ancora non c’e’. Nel senso che stanno per lanciarla e sembra promettere ‘crowdsourcing hope’, una App per combattere la solitudine? Non solo. Se volete mettervi in lista d’attesa: STIGMA App 

Bastano? Se ancora non bastano allora il link giusto e’ Psicoterapeuta Italiano a London | Edoardo Zollo |Counselling Italiano e trovate me, meglio di un App, o almeno spero… 🙃

SCORCIATOIE MENTALI

 

E le euristiche sentimentali per non sentirsi soli

Tra le serie televisive nelle notti ad attendere te

Na, na-na, na-na…

https://www.youtube.com/watch?v=0o9nwdVbn1c

E’ successo di nuovo, mi sono imbattuto in un articolo interessante e non posso resistere, se un “L’Orso” ci ha scritto una canzone, io devo scriverne,  perdivulgare il verbo psicologico, ah!

Oggi parliamo di come un certo tipo di (dis)informazione possa risultare credibile ai nostri cervelli, pur non avendo basi logiche. Possibile? Ceeerto che si’!

In realtà ce ne sarebbe da discutere per lungo tempo ma posso rivelarvi il perché in poche parole povere? Sii? Procedo.

Tendiamo ad essere creduloni. 

Simple as that” si dice nel mio quartiere.

Volete anche sapere il perché? Ottimo, mi piace questa attitudine.

Allora, la nostra mente tende all’economia, ovvero avere il massimo (più rassicurante?) risultato usando meno risorse possibili. 

La nonna arriva in mio aiuto dalla cucina: “si perché siete scansafatiche!” ehm… in un certo senso ha anche ragione, ma chi vuole far fatica se puoi non farne? E’ per questo in sostanza che tendiamo a cercare e ad usare di frequente ‘scorciatoie mentali’ e così facendo ci rendiamo in qualche modo vulnerabili. 

Valigiablu lo spiega qua sotto, dove tra l’altro trovate gli articoli correlati al tema anche in versione audio:

La psicologia della disinformazione: perché siamo vulnerabili 

Il focus di Valigiablu e’ sulla disinformazione mediatica, ma i concetti di ‘dissonanza cognitiva’, ‘pregiudizio di conferma’, ‘avarizia cognitiva’ e via dicendo, sono del tutti traducibili nelle nostre vite quotidiane e nelle relazioni in genere con gli altri e i nostri ambienti, di lavoro, familiare, … . Andiamo a vedere quindi un po’ più nel dettaglio come creiamo queste scorciatoie mentali che a loro volta alimentano “le confusioni e le illusioni che ci incoraggiano a credere cose che non sono vere”.

Sembra che nel ricevere informazioni dai media, e ripeto, da altri ‘operatori’ nella vita quotidiana, il nostro cervello sia capace di pensare velocemente per arrivare a dei risultati quasi immediati, per decidere, per elaborare informazioni. Il fatto e’ che questa capacità, che ci ha garantito la sopravvivenza e l’evoluzione, a volte limita troppo il risultato e finiamo per credere senza in realtà cercare certezza. Vogliamo sapere senza pensare abbastanza, tendiamo a prendere una posizione ma non ponderata adeguatamente. 

Trovare l’equilibrio e’ dunque la formula magica di ogni esistenza. Dobbiamo insomma diventare un po’ piu’ ‘analizzatori di dati, fatti’ per essere dei migliori ‘influencer’ di noi stessi e, perche’ no, degli altri. Perche’ appunto come riporta l’articolo citato: “Se giornalisti, fact-checker, ricercatori, conduttori e influencer che parlano di disinformazione non conoscono o non capiscono questi processi psicologici, rischiano di diventare essi stessi parte del problema.”

E’ tutta colpa del sistema del doppio processo, o meglio, del sistema primario che usiamo per pensare. 

(PDF) A Perspective on the Theoretical Foundation of Dual Process Models 

Mi spiego: secondo la teoria del “Dual Process” abbiamo due modelli in base ai quali pensiamo, uno più “facilone” e quindi ingannevole, un altro che e’ invece più analitico (ah, che fatica!) che richiede pertanto un impegno e uno sforzo mentale maggiore, ma visto che siamo tendenzialmente degli ‘avari cognitivi’, in genere usiamo il primo sistema, più semplice, veloce, e meno faticoso. 

Mia nonna, per dire, ha imparato a Londra l’espressione con cui te la cavi sempre quando le cose si fanno complicate: “That’ll do, mate”. Insomma, un po’ come a dire “io speriamo che me la cavo”.

Se questi processi mentali vi intrigano, vi rimando alla lettura di un libro un po’ più da sistema due ma, proprio perché analizza nel dettaglio come agiscono alcuni meccanismi mentali, e’ davvero illuminante:

Kahneman’s Thinking, Fast and Slow 

Io oggi mi fermo qui, ma l’articolo prosegue e ve lo consiglio perche’ affronta altri concetti  come il ragionamento interessato, l’ignoranza pluralistica, l’euristica (le famose scorciatoie mentali) o il più immediato concetto scientifico di “ricettività alle cazzate” (giuro e’ scritto cosi’, paro paro), su cui ci sono stati seri studi:

Who falls for fake news? The roles of bullshit receptivity, overclaiming, familiarity, and analytic thinking

Concludo con una citazione di saggezza popolare e un ultimo link a tema che e’ molto attuale. Noi ci si rivede da queste parti la prossima settimana, con un articolo pieno di risorse pratiche da usare durante le vostre vacanze, se siete tra i fortunati a farle.  

Alla prossima!

Non e’ tutto oro

Quel che luccica

(Cit. nonnina)

CORONAVIRUS: Gli italiani sono vittime… del proprio cervello “98 su 100 guariscono.”